Vi propongo di inserire nei nostri umili lavori, tesi alla reintegrazione, le meditazioni integrali di Paul Sédir.
E' da questo iniziale scritto, del Fratello Sédir, che sono poi state tratte le nostre tanto amate "meditazioni dei 28 giorni".
Ecco quindi che per riscoprire l'essenza reale di questa pratica di spogliazione e rettificazione, trovo utile, per coloro che lo desiderano, intraprendere assieme questo percorso di riflessione scadenzato lungo tutto il corso dell'anno.
Vi propongo quindi la prima delle meditazioni-riflessioni la cui estensione è valevole per tutta la settimana.
Per quanto concerne come praticare, vi consiglio, se lo desiderate, la seguente pagina: La Pratica delle Meditazioni di Paul Sédir.
XXV. L’INSEGNAMENTO
DI CRISTO
"Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, che mi ha
mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire." (Giovanni XII, 49)
Quando un uomo
insegna, egli può diffondere l’errore; egli può soprattutto non dire la verità
opportuna. Quella di cui gli ascoltatori, ciascuno e tutti insieme, dovrebbero
ricevere; quella adatta al loro stato attuale, al loro sviluppo futuro, alla
loro discendenza, la migliore. Nessuno raggiunge la perfezione, e nell'insegnamento
spirituale ancor meno che in ogni altra materia.
Ma Gesù deteneva la
verità perfetta, con tutte le sue perfette applicazioni, dal momento che il
Verbo è questa Verità. Il Sapere è solo l'immagine mentale dell'Essere. E, come
Gesù conosce coloro a cui si rivolge, il loro cuore così come i loro limiti, la
loro origine prima dei tempi così come la loro fine al termine dei tempi, si può
dire che questo Assoluto che Egli incarna è quanto di più conveniente per tutti
e per ciascuno.
Le mie parole galleggiano
attorno a me per un poco, e poi si diluiscono ed infine scompaiano. Le parole del
Verbo, essendo la Vita, si radicano nel cuore e, come quei chicchi di grano
raccolti nella necropoli egizie, sono sempre pronte a germogliare.
Poiché la vita
non è che un'astrazione; tutto è reale, attivo, spontaneo. La vita è come una
dinamite; più incontra resistenza, più si concentra, si esalta, ed esplode.
Noi, pertanto, che non possediamo nelle nostre parole che un riflesso di quel
potere invincibile, è con le nostre azioni che potremmo dare la più forte delle
esistenze alle nostre convinzioni. Il buon esempio è la migliore delle prediche,
la migliore delle preghiere.
Scienza, poteri, ogni
tipo di evidenza non discendono che dalla misura in cui, in me, il finito lascia
il posto per l'Infinito. Questo è l'unico metodo efficace che mi rigenera, dal
mio corpo alla vetta ancora vergine del mio spirito; solamente con esso posso
diventare una guida temporanea per gli altri smarriti.
OSSERVANZA: Leggi ad ogni risveglio un versetto del Vangelo, con la
stessa attenzione di quando hai aperto il libro per la prima volta.
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