Carissimi Fratelli,
Vi propongo di inserire nei nostri umili lavori, tesi alla reintegrazione, le meditazioni integrali di Paul Sédir.
E' da questo iniziale scritto, del Fratello Sédir, che sono poi state tratte le nostre tanto amate "meditazioni dei 28 giorni".
Ecco quindi che per riscoprire l'essenza reale di questa pratica di spogliazione e rettificazione, trovo utile, per coloro che lo desiderano, intraprendere assieme questo percorso di riflessione scadenzato lungo tutto il corso dell'anno.
Vi propongo quindi la prima delle meditazioni-riflessioni la cui estensione è valevole per tutta la settimana.
Per quanto concerne come praticare, vi consiglio, se lo desiderate, la seguente pagina: La Pratica delle Meditazioni di Paul Sédir.
XXXVI. L’INQUIETUDINE
"Il
domani si preoccuperà di se stesso"(Matteo VI,
34)
La paura, anche
nelle sue sfumature più lievi, indebolisce il morale e il fisico. Cosa ho io da
temere, dal momento che nulla accade senza il permesso di Dio? Niente accade che
io non ho meritato; non succede nulla che non sia per il mio bene; nessuno che sia
realmente, spiritualmente, più forte di me mi può attaccare.
Se potessi vedere
quante forze e quante entità hanno lavorato affinché io nascessi; quante così che
io potessi avere un pasto; quante perché potessi attraversare un bivio! Capirei
quanto la mia vita è preziosa, e che il mio Amico mi ama infinitamente; ma non
avrei altro che il merito di essere ragionevole. E il mio Amico non vuole un’amicizia
ragionevole: questa viene di conseguenza; Lui vuole che vada con lui nel
soprannaturale, dove non ci sono più cose ragionevoli, dove non c'è più logica
e convenienza; Egli vuole che io entri nel Suo amore. Questo è il motivo per
cui Egli mi lascia nell’ignoranza.
Queste
preoccupazioni che mi rendono anemico sono della ragione; questo è il motivo
per cui dovrei rimuoverle.
Se un vagabondo
mi attacca è perché io stesso ero un brigante. Se il mio compagno mi abbandona,
è perché ho tradito la sua fiducia. Ciò che l'uomo semina, è quanto raccoglie.
L’inquietudine
soffoca intelligenza, acceca l’intuizione, attira la sfortuna, il fallimento,
la stessa malattia stessa che essa teme. Il chiaro presentimento di una
catastrofe, se il dovere mi chiama, non deve distrarmi dalla mia strada, perché
sono nelle mani di Dio.
Non sarò né
avventato, né vile. La calma attira fortuna e la irradia; essa sventa gli
intrighi; dissipa gli ostacoli; essa è l'araldo della vita interiore. Chi mi
può disturbare, dal momento che il Signore cammina con me?
OSSERVANZA: Cercare l'aiuto del Verbo, e marciate dritti oltre
l'ostacolo.
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