In occasione di questo nuovo anno vi propongo di inserire nei nostri umili lavori, tesi alla reintegrazione, le meditazioni integrali di Paul Sédir.
E' da questo iniziale scritto, del Fratello Sédir, che sono poi state tratte le nostre tanto amate "meditazioni dei 28 giorni".
Ecco quindi che per riscoprire l'essenza reale di questa pratica di spogliazione e rettificazione, trovo utile, per coloro che lo desiderano, intraprendere assieme questo percorso di riflessione scadenzato lungo tutto il corso dell'anno.
Vi propongo quindi la prima delle meditazioni-riflessioni la cui estensione è valevole per tutta la settimana.
Per quanto concerne come praticare, vi consiglio, se lo desiderate, la seguente pagina: La Pratica delle Meditazioni di Paul Sédir.
X. I
CONFLITTI CONIUGALI
“L’uomo e la donna non sono più due, ma una carne sola. L’uomo dunque non
separi ciò che Dio ha unito”. (Matteo, XIX, 6)
Che le dissertazioni su
matrimonio e celibato restino a dormire nelle biblioteche! Visto dall’Alto, il
problema è piuttosto semplice. Il nostro grande lavoro, quaggiù, è quello di
imparare la bontà. La imparerò
meglio se mi sposo o se non mi sposo? La risposta è personale.
La vita coniugale dovrebbe
essere la scuola del vero Amore. Soltanto essa fornisce alle mie aspirazioni le
prove necessarie della realtà quotidiana; soltanto essa mi preserva da
esperienze pericolose e da indegne cadute. Essa sola rende chiara la natura
illusoria dei sogni della mia giovinezza, annulla le loro ombre, li trasforma
in luci splendenti e costanti.
E’ stato detto che “nessun uomo è grande per il proprio
servitore”. Sono rare le vecchie coppie che conservano la reciproca
fervente ammirazione dei tempi del fidanzamento.
Quali attenzioni saranno
necessarie, alla moglie così come al marito, per restare degni l’uno e l’altra
della loro reciproca scelta! Che capolavoro quel matrimonio che conserva fino
alla morte la bellezza dei primi mesi! E’ necessaria tutta l’intelligenza,
tutta la delicatezza, tutta la forza di volontà possibile.
Soltanto la vita coniugale ci
insegna il servizio reciproco e l’abnegazione nelle piccole cose, che faranno
poi da piedistallo a quelle grandi. Gli sposi lavorano ad un capolavoro che
vale, per loro stessi e per gli altri, molto più di qualunque impresa
eccezionale; nessun dissenso, nessuna dissonanza dovrà minare l’unione; gli
errori, anche se gravi, del marito o della moglie, non dovranno servire ad
altro che a renderla sempre più indistruttibile. Soltanto il matrimonio dà dei
pretesti per coltivare la pazienza, la tenerezza, quell’inalterabile serenità,
quella dolcezza piena di grazia e quel perdono ricco d’Infinito che formano le
tappe della strada verso il Cielo.
OSSERVANZA: Che ciascun coniuge si impegni, in tutto ciò che non è Male, a donare
felicità all’altro.
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notevole
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