Carissimi Fratelli,
Vi propongo di inserire nei nostri umili lavori, tesi alla reintegrazione, le meditazioni integrali di Paul Sédir.
Vi propongo di inserire nei nostri umili lavori, tesi alla reintegrazione, le meditazioni integrali di Paul Sédir.
E' da questo iniziale scritto, del Fratello Sédir, che sono poi state tratte le nostre tanto amate "meditazioni dei 28 giorni".
Ecco quindi che per riscoprire l'essenza reale di questa pratica di spogliazione e rettificazione, trovo utile, per coloro che lo desiderano, intraprendere assieme questo percorso di riflessione scadenzato lungo tutto il corso dell'anno.
Vi propongo quindi la prima delle meditazioni-riflessioni la cui estensione è valevole per tutta la settimana.
Per quanto concerne come praticare, vi consiglio, se lo desiderate, la seguente pagina: La Pratica delle Meditazioni di Paul Sédir.
XIII. IL CRISTO
"Vi troverete un bambino
avvolto in fasce e deposto in una mangiatoia." (Luca II, 12)
Dopo che
l'intelligenza ha esaurito tutte le spiegazioni di questo mistero, essa si
dichiara impotente innanzi a questa discesa dell'Infinito, a questa
manifestazione dell’Universale, a questa incarnazione del Perfetto. Per quanto
grande, per quanto complesso essa immagini il Relativo, un abisso incolmabile la
separa dall'Assoluto. E dal momento in cui gli uomini pensano, hanno sempre percepito
l'Unità Primordiale sfuggente, a meno di una distruzione definitiva del proprio
Io.
Comprendere
l'incarnazione del Verbo sarà sempre impossibile per me, fino a quando io sarò
una creatura nella Creazione. Ma ricevendo il Santo dei Santi nel mio essere,
lo splendore di questo Verbo fattosi uomo: posso diventare l'oggetto di questo
miracolo. Questo Verbo nasce dal Padre, prima del tutto; E’ comparso un giorno a
Betlemme; ed Egli può venire nuovamente alla Luce, di una nascita che si spera
innumerevole, nelle anime di tutti coloro che lo seguono su questa terra e in tutte le terre abitate dagli uomini.
Credere che Gesù
è l'unico Figlio di Dio venuto nella carne, è un dono per chiunque prenda
coscienza della propria totale nullità. Ma ognuno di noi diventa capace di
ricevere la luce in un certo momento del
viaggio dell'Esistenza.
Sentire Dio nascere
in noi è un altro dono ricevibile quando l’uomo è sufficientemente impoverito, denudato,
purificato, e le cose e le forze temporali hanno, dentro di lui, fatto piazza
pulita per l’eternità.
Sentire Dio che
vive in noi, partecipare alla Sua onniscienza, alla Sua onnipotenza, essere
liberi perché abbiamo consumato tutte le catene da lavoro di cui siamo stati
caricati, e fare dono supremo al Padre di questa libertà infine conquistata, agire
come Gesù, Figlio dell'Uomo, che ci rivela di vivere nel Padre ed anche il
Padre vive in lui. Questa è la forma
ultima del nostro essere: l'unica e vera, ed è ancora un dono.
E per ottenere questi
tre privilegi sempre un’identica cosa dobbiamo compiere: l'imitazione di Cristo
Nostro Signore.
OSSERVANZA: Non desiderare nulla, neppure favori spirituali.
www.martinismo.net
Nessun commento:
Posta un commento