Carissimi Fratelli ed Amici Fraterni,
In occasione di questo nascente nuovo anno vi propongo di inserire nei nostri umili lavori, tesi alla reintegrazione, le meditazioni integrali di Paul Sédir.
E' da questo iniziale scritto, del Fratello Sédir, che sono poi state tratte le nostre tanto amate "meditazioni dei 28 giorni".
Ecco quindi che per riscoprire l'essenza reale di questa pratica di spogliazione e rettificazione, trovo utile, per coloro che lo desiderano, intraprendere assieme questo percorso di riflessione scadenzato lungo tutto il corso dell'anno.
Vi propongo quindi la prima delle meditazioni-riflessioni la cui estensione è valevole per tutta la settimana.
Per quanto concerne come praticare, vi consiglio, se lo desiderate, la seguente pagina: La Pratica delle Meditazioni di Paul Sédir.
V. IL PRECURSORE
"... Giovanni era nel
deserto ..." (Marco 1: 4)
Il
Precursore è misterioso come il suo Maestro. Figlio dell’anziana penitente, per
lungo tempo sterile, Elizabeth e del vegliardo devoto di Dio Zaccaria, Egli è
il mio Sé purificato; Egli è il compimento della promessa divina; Egli è il
primo di tutti; Egli è l’astinenza, Egli è nudo; Egli è riempito dello Spirito;
Egli cammina diritto gridando nel deserto; Egli è terribile ed al contempo mi
attira.
Mi sento,
di fianco a Lui, come una zolla di terra accanto ad una montagna e tuttavia non
mi fa paura. Qualcosa mi dice che è stato anch’Egli una zolla di terra, e che
io, se lo voglio (se io lo voglio!), crescerò un giorno fino a raggiungere le
dimensioni di quel monte. Se io lo voglio: se accetto ciò che è necessario, se
voglio essere come Lui è.
Ah! Ci
scommetto: Ram, Fo-Hi, Sesostri, Platone, Cesare, Marco Aurelio, S. Agostino,
Carlo Magno, Shakespeare, Napoleone, di tutti gli uomini più illustri, nessuno
potrebbe reggere il confronto con il Precursore. Se è vero che Egli ha
preceduto il Verbo in tutti i suoi Sentieri, se è stato Lui a camminare davanti
al Signore, se ha il diritto di chiamare gli uomini a penitenza, Egli è dunque
il formidabile atleta di Dio. Egli è dunque un cavaliere dello Spirito. Egli è
allora uno dei Testimoni Eterni?
Il mio
pensiero, estraneo alla grandezza spirituale, si ferma qui; è la mia anima a
continuare il Cammino. La mia logica si arresta; che la mia ammirazione si
elevi ed apra una breccia all’Amore. Che la severità del Penitenziere mi insegni ad essere duro con me stesso. Che le
fatiche ed il martirio che Egli ha affrontato mi insegnino ad essere amorevole
con gli altri. Che il Suo isolamento mi faccia apprezzare la solitudine. Che la
sua indipendenza mi insegni ad aver cara la sincerità.
OSSERVANZA: Privarsi, ogni giorno, di una comodità, per educarsi
alla semplicità.
www.martinismo.net
Nessun commento:
Posta un commento