Carissimi Fratelli,
XLV. L’ASCENSIONE
"E mentre che li
benediceva, si separò da loro e veniva portato su nel Cielo." (Luca XXIV,
51)
Ecco una cometa
che parte dalle inesplorate profondità dello spazio; essa scende verso le orbite
inferiori, circumnaviga una stella e risale
verso le orbite superiori, seminando ovunque nuove forze di regolazione e di
riorganizzazione. Allo stesso modo il Verbo discende fino alle profondità della
Natura, promulga il precetto, dona l'esempio, e ritorna verso la sua Dimora, attraverso
una nuova strada che Egli stesso ha tracciato, e da cui passeranno nel futuro tutti
coloro che Egli avrà chiamato durante la Sua corsa.
L’Ascensione completa
l’opera messianica. Giammai l'uomo, anche se avesse sostenuto tutte le prove,
avrebbe ottenuto il passaggio da coloro che controllano il nero inferno o il paradiso
luminoso. I ribelli che bramano il suo corpo o la sua mente avrebbero sempre ideato
nuovi ostacoli o barriere insormontabili. Ma Cristo ha aperto un sentiero
segreto: Egli ha messo dei ponti sui precipizi, e posto dei soccorritori lungo
i passaggi pericolosi.
Non c’è un momento
in cui l'uomo cammini senza guida; Non uno dei suoi atti avviene senza l'aiuto
di collaboratori invisibili; Non una delle sue lacrime non viene deposta, come
una preziosa gemma, ai piedi di Gesù; Non una delle sue preghiere che non sia
trasmessa di sfera in sfera al trono eterno.
Così l'Ascensione,
che per l'esegeta è solo una leggenda, e per l'esoterista il simbolo delle fasi
finali dell’adeptato individuale, appare a colui che conosce Gesù come l'ultimo
segno della Sua attenzione e il supremo sforzo della Sua misericordia. Possa
tutta l'umanità impegnarsi in uno slancio su questa strada benedetta, e in un
volo trionfale raggiungere al più presto questa unica cima, che sta sopra
tutti, al di fuori tutto, e tuttavia è ovunque contemporaneamente.
OSSERVANZA: In ogni minuto libero, io mi ripeto che Gesù mi chiede
di seguirlo.
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