Carissimi Amici,
Vi propongo di inserire nei nostri umili lavori, tesi alla reintegrazione, le meditazioni integrali di Paul Sédir. E' da questo iniziale scritto, del Fratello Sédir, che sono poi state tratte le nostre tanto amate "meditazioni dei 28 giorni".Ecco quindi che per riscoprire l'essenza reale di questa pratica di spogliazione e rettificazione, trovo utile, per coloro che lo desiderano, intraprendere assieme questo percorso di riflessione scadenzato lungo tutto il corso dell'anno.Vi propongo quindi la prima delle meditazioni-riflessioni la cui estensione è valevole per tutta la settimana.Per quanto concerne come praticare, vi consiglio, se lo desiderate, la seguente pagina: La Pratica delle Meditazioni di Paul Sédir.
XLVIII. L’IMPAZIENZA
"Possiederete le vostre
anime con la vostra pazienza. "(Luca XXI, 19)
Tutti gli eventi
che il destino tesse con la stoffa della mia esistenza sono degli esercizi per
sviluppare le mie facoltà. Quando un obiettivo mi interessa, quando io credo raggiungendolo
di toccare una profonda gioia, mi sento capace di sforzi sovrumani. Questa
energia è quella dell’egoismo. Dovrei essere in grado di svilupparmi attraverso
degli obbiettivi che non mi procurano beneficio. Il regista perfetto agisce con
tutto il suo potere, come l'ambizioso, ma rimane impassibile davanti al
fallimento e innanzi al successo.
L'impazienza è
una perdita di forza. Nasce da un ostacolo esterno o dalla mia goffaggine, non
porta altro che a ritardare il risultato che perseguo, perché disturba la
chiarezza della mia ragione, e talvolta anche quella dei miei sensi; e il suo
gorgoglio, che si richiama al futuro, rende più amara la disillusione che
seguirà al mio successo egoista.
Io sono legato dalle catene del tempo, dello spazio e della materia;
Non posso niente che da esse non mi sia permesso. E sovente esse sono
vantaggiose per me, perché spesso il miraggio della felicità avida, verso cui io
mi precipito, si trasforma in sofferenza quando lo raggiungo. Ma il bambino non
crede ai consigli materni; bisogna che si bruci per conoscere il fuoco.
"Il tempo
non rispetta altro che quanto noi facciamo in sua assenza.". La pazienza,
quella che è rassegnazione,
perseveranza, costanza, tolleranza e indulgenza, è la virtù più efficace per rendermi
padrone di me stesso. Essa richiede a tutti, che come me sono impazienti, l'attitudine
di immutabilità, concede alle mie facoltà il tempo per crescere, soprattutto a quelle
di cui nemmeno sospetto l'esistenza; essa permette di andare a fondo ad ogni
lezione di vita. Essa è, sostanzialmente, l'unità assoluta della mia volontà.
OSSERVANZA: mi obbligo a
essere gentile con tutti.
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