Elenandro
XI S:::I:::
Un uomo senza memoria è come un albero privo di radici.
Inevitabilmente destinato a cadere.(S::O:::G:::M:::)
Ben sappiamo, o ben
dovremmo sapere, come l’iniziazione martinista è reale in quanto procede da
Uomo ad Uomo, in forza di un potere sacerdotale detenuto dall’iniziatore con il
quale investe il recipiendario.
Ovviamente affinché tale
iniziazione sia reale necessita di determinati requisiti. Questi sono la
formale e sostanziale corrispondenza dell’iniziatore al ruolo e alla funzione
che ricopre. In altri termini non solo egli necessita di adeguata discendenza, ma deve aver svolto con
costanza e dedizione, attendendo quando vi era la necessità di attendere, gli
impegni e gli obblighi che la piramide martinista comporta.
Non essendo il martinismo un regime massonico, o un ordine
illuministico, per quanto il maglietto possa essere vergato d’oro e per quanti colpi sulla testa la spada
può dare, (e visto quanto oggi circola possiamo pure dire che si è ecceduto con zelo in tale pratica) il
percorso di crescita di un iniziatore martinista è un lavorio interiore
cadenzato dalla processione lunisolare ͘ . L’imposizione delle mani, quando
essa è ponderata e non dettata da altre motivazioni, trasmette quanto deve
essere raccolto nel nuovo iniziatore che si fa ricettore. In assenza di questa benevola congiunzione (la trasmissione
e la ricezione) niente passa ͘, e niente può passare a livello sottile.
Si comprende che in tale
prospettiva iniziatica la conoscenza e l’esistenza dei Maestri Passati è di
fondamentale importanza iniziatica. Essi sono al contempo il tramite della
trasmissione iniziatica, e coloro che hanno fissato i perimetri operativi,
docetici e filosofici del martinismo. Ovviamente, in riguardo all’ultima
asserzione, ciò è avvenuto seguendo la propria peculiarità, il proprio
intendimento e discernimento e ovviamente lo spirito dei tempi.
Storicamente
Spesso incontriamo
numerose teorie ed asserzioni attorno alla nascita del Martinismo, e sulla
composizione del suo deposito rituale ed iniziatico. L’impressione che ne
desumiamo è che alcuni hanno molto da sostenere non per spirito di verità, ma
per propria partigianeria, mentre in altri si sono rivolti alla cornucopia
dell’ignoranza. In realtà la storia del martinismo è abbastanza semplice, e non
si perde nella notte dei tempi, e neppure è ammantata in qualche romantico o
tragico mito fondatore. Avendo avuto natali in Francia meno di due secoli
orsono, ed essendo i suoi “padri nobili” anch’essi francesi e transitati su
questo nostro piano circa cento anni prima, vi sono documenti storici che
comprovano ogni passaggio. Per l’uomo raziocinante ciò lascia ben poco spazio a
fantasiose ricostruzioni, o funamboliche fantasie.
Possiamo sostenere che,
seppur in modo diverso, i personaggi che hanno direttamente ed indirettamente
contribuito alla nascita del martinismo sono da individuarsi in Martinès de
Pasqually, Louis Claude de Saint-Martin, e Gérard Encausse. La distinzione
direttamente o indirettamente non attiene a questione di lana caprina, in
quanto all’interno di un fenomeno articolato e mutevole com’è il martinismo è
sempre necessario saper distinguere chi effettivamente ha creato un perimetro,
e chi ha contribuito, seppur inconsapevolmente, agli elementi che animano
l’insieme docetico e rituale. Con ciò non si vuole toglier merito ad una data
figura, per conferirlo ad altra, ma solamente distinguere le singole fasi
storiche e concettuali del martinismo. Sapersi orientare, è saper scegliere in
modo consapevole.
Martinès de Pasqually al
secolo Jacques de Livron de la Tour de la Case Martines de Pasqually, nasce a
Grenoble nel 1727, e si spegne a Santo Domingo il 20 settembre 1774. Occultista
ed iniziato è stato un libero muratore, un fine teurgo e uno studioso di cabala
e Bibbia.
Poco conosciamo delle
sue frequentazioni e dei suoi studi esoterici, si afferma che sia stato
prossimo ad ambienti cabalistici ebraici, e sicuramente nei suoi scritti ed
opere vi si legge molto l’influenza di questo ramo della scienza esoterica.
Possiamo però affermare con un certo grado di sicurezza, che fosse detentore di
una patente massonica, e che questa sia stata successivamente riconosciuta e
regolarizzata dal Grande Oriente di Francia. Forte di tale mandato nel 1760
Martinès de Pasqually fonda una loggia dal nome Josuè, dove inizia i primi
liberi muratori ad un nuovo Capitolo massonico dal nome “Tempio degli Eletti
Cohen”. ( È sempre bene ricordare che un
capitolo massonico è una camera o un insieme di camere capitolari di un corpo
rituale. Nei riti non si parla mai di R. Loggia, ma di Camera Capitolare, allo Zenit della
città "Nome della Camera Capitolare " ed infine “Nome del Rito”.)
Successivamente si
adopra intensamente alla diffusione del suo rito massonico, e nel 1766 lo
insedia nella Loggia “La Française”. In breve il Capitolo del “Tempio degli
Eletti Cohen” si diffonde in molte officine, anche in virtù dei suoi aspetti
profondamente sacerdotali e teurgici, e nel 1767 raccoglie tutti i capitoli
delle varie Logge nel “Sovrano Tribunale dell’Ordine dei Cavalieri Massoni
Eletti Cohen dell’Universo”.
L’Ordine lavora su due
piani diversi.
La parte esteriore opera
nei primi tre gradi della Libera Muratoria Azzurra (apprendista, compagno, e
maestro) da cui sono attinti gli elementi ritenuti maggiormente qualificati per
le
operazioni degli altri
gradi. Questi sono poi ammessi ai quattro gradi della Classe del Portico
(Apprendista Cohen, Compagno Cohen,
Maestro Cohen, Maestro Speciale Cohen), ed infine alla terza classe
detta “Classe del Tempio” (Maestro Eletto Cohen, Grande Maestro Cohen, Grande
Architetto, Grande Eletto di Zorobabele). Terminate le classi rituali, chi
deteneva determinate qualifiche, accedeva ad una classe segreta detta
“Réau-Croix”. Dove l’Adepto a seguito di complessi riti di purificazione e
preghiera, che culminavano in un grande rituale teurgico, doveva essere
investito dalla Chose (la manifestazione divina) delle chiavi di passo che ne
certificassero la preparazione e la finalizzazione spirituale ed iniziatica di
tutto il suo percorso massonico e teurgico.
Nel 1772, per motivi non
del tutto chiari, Martines de Pasqually lascia la Francia alla volta di Santo
Domingo, investendo come proprio successore Baçon de la Chevalerie. Abbandona
questo piano dell’esistenza il 20 settembre del 1774. Gli Eletti Cohen entrano
velocemente in crisi senza la guida carismatica del fondatore, determinando in
breve tempo la messa in sonno dell’Ordine, con evidenti conseguenze a livello
eggregorico, ed aprendo una serie di questioni iniziatiche e tradizionali
attorno al risveglio in assenza di continuità diretta.
Elemento fondamentale
dell’impianto docetico di Martines è il Trattato sulla reintegrazione degli
Esseri. In questo suo complesso lavoro sono riletti Genesi ed Esodo in chiave
iniziatica come la storia della caduta spirituale degli uomini e il loro
necessario lavoro di reintegrazione per riconquistare il ruolo a loro assegnato
dal Creatore. L’uomo è la seconda creazione di esseri spirituali da parte di
Dio. I primi esseri spirituali dotati di arbitrio trasgrediscono i divini
precetti, e creano a loro volta, per orgoglio, altri esseri spirituali. La
punizione divina è immancabile, e questi sono precipitati nel mondo della
materia. Adamo (Adamo Kadom) è il primo Uomo ed ha il pieno e totale dominio su
tutti gli esseri e le creature. Anch’esso cade nella trasgressione e crea
un’altro essere spirituale (Eva), condannandosi alla caduta sulla Terra. Il suo
riconoscere l’errore compiuto, e la pietà del Creatore, gli permettono però di
procedere lungo il percorso della reintegrazione/riconciliazione, seppur
costantemente tentato dai primi spiriti prevaricatori o trasgressori. Allorché declinata in modo difforme, possiamo
ritrovare nella cosmogonia e mitologica gnostica buona parte della narrazione
di Martines, dimostrando una linea di continuità ideale anche se i punti di
frattura sono molteplici.
I discepoli più famosi
del Teurgo di Grenoble sono Jean-Baptiste Willermoz e Louis Claude de
SaintMartin. Il primo, forse meno dotato ma maggiormente costante, si impegnò a
tradurre e raccogliere il sistema del Maestro in un impianto rituale massonico,
il secondo a vocazione mistica diede vita ad un sistema informale squisitamente
cardiaco.
Louis Claude de
Saint-Martin nasce ad Amboise il 18
gennaio 1743, e lascia questo piano dell’esistenza ad Aulnay-sous-Bois il 13
ottobre 1803. La sua estrazione sociale è riconducibile alla piccola nobiltà di
campagna francese, un’esistenza tranquilla ed agiata ma non immersa negli
sfarzi e nell’immobilismo della corte parigina. Ciò porta il nostro Filosofo
Incognito, con tale nome è passato alla storia dell’esoterismo, ad essere in
contatto con tutti i problemi spirituali e materiali, le contraddizioni, e le
aspettative del tempo in cui è vissuto. Un’epoca tragica e dinamica al
contempo, che ha profondamente influenzato sia l’evoluzione della storia
politica del vecchio continente, sia l’evoluzione del pensiero esoterico, che
pienamente si compirà nel secolo successivo.
Destinato a divenire
avvocato frequenta il Collegio di Pontlevoy. Durante gli studi si reca
assiduamente nella ricca biblioteca della scuola, dove incontra la lettura dei
mistici cristiani, del pensiero filosofico greco, e della religione. Una volta
terminati gli studi si scopre non attratto alla professione di notabile,
decidendo quindi di arruolarsi come sottotenente dell’esercito a Bordeaux
incontrando, in tale contesto, la libera muratoria. Nell’ambito delle Logge
Massoniche Militari si avvicina agli studi dello scibile esoterico, e in breve
viene notato dal teurgo e massone Martines de Pasqually, diventando suo
allievo. Ammesso all’Ordine degli Eletti Cohen ne diviene segretario,
sviluppando una profonda ammirazione per il suo Maestro, ma coltivando in sé il
desiderio di praticare la via della reintegrazione senza le sovrastrutture
rituali massoniche.
Nel 1771 rassegna le
proprie dimissioni dall’esercito per dedicarsi completamente allo studio della
religione, della filosofia e dell’esoterismo. Lo vediamo tra il 1773 ed il 1774
ospite a Lione del ricco borghese JeanBaptiste Willermoz (1730-1824), con il
quale divideva l’affiliazione agli Eletti Cohen. Willermoz darà vita nel 1778 alRito
Scozzese Rettificato che ancora oggi è uno dei principali, e maggiormente
diffusi, riti della libera muratoria mondiale. Durantela permanenza a Lione Il
Filosofo Incognito scrive “Des erreurs et de la vérité”, che è la sua prima
opera. Inquieto, assetato di conoscenza, e desideroso di uscire dagli ambiti
della vita francese decide di viaggiare per l’Europa entrando in contatto con
ambienti nobiliari dediti allo studio dell’esoterismo. Giunto a Strasburgo (1788-1791) è ospite di Madame de
Böcklin che lo introduce allo studio delle opere del mistico tedesco luterano
Jacob Bohme (Alt Seidenberg, 24 aprile 1575 – Görlitz, 17 novembre 1624).
Rimane affascinato dalla
ricchezza simbolica e dalle allegorie presenti nelle sue opere. Le quali
disegnano un percorso di comprensione delle leggi divine, che si snoda
attraverso l’intuizione che il microcosmo uomo, è intimamente connesso al
macrocosmo.
«Non acquisisco la mia
conoscenza dalle lettere e dai libri, ma la posseggo entro me stesso, poiché il
cielo e la terra con tutti i loro abitanti, e inoltre Dio stesso, sono
nell'uomo».
L’Opera del filosofo
tedesco raffigura una divinità che è un
complesso equilibrio dinamico di forze fra loro contrapposte. L’Ente, la causa
prima, da un lato è un Nulla senza forma, abissale silenzio di indeterminazione
e non forma, e dall’altro è fonte di vita e di ogni forma della Creazione. In
tale affresco teologico è molto vicino al pensiero neoplatonico che individua
nell’Ente un’insieme di opposti complementari. Al contempo Bohme assegnando
all’uomo la possibilità individuale di comprensione e redenzione, si pone fuori
dalla riforma protestante che vede nella Bibbia l’unico viatico per
ricongiungersi a Dio.
«Il Padre, che governa
il primo principio, il fuoco, genera eternamente il Figlio, la luce, mediante
le sette forme della natura eterna; e il Figlio, rivelandosi nel secondo
principio come luce, per sempre glorifica il Padre. La volontà eterna, il
Padre, conduce il Suo cuore, il Suo Figlio Eterno, mediante il fuoco fino al
grande trionfo nel suo regno di gioia. Quando il Padre pronuncia la Sua Parola,
cioè quando genera il Figlio, il che viene compiuto eternamente e
continuamente, tale Parola prima di tutto assume la sua origine nella prima e
aspra qualità, dove diviene concepita. Nella seconda o dolce qualità riceve la
sua attività; nella terza si muove; nel calore sorge e accende il dolce flusso
del potere e del fuoco. Ora tutte le qualità sono fatte ardere dal fuoco
acceso, e il fuoco viene alimentato da esse; ma questo fuoco è uno solo e non
molti. Questo fuoco è il vero Figlio di Dio Stesso, che continua a nascere
dall'eternità all'eternità. Il Padre è il primo di tutti gli esseri
concepibili, ma se il secondo principio non divenisse manifesto nella nascita
del Figlio, Egli non verrebbe rivelato. Lo Spirito Santo, manifestando Se
stesso nel terzo principio, deriva eternamente dal Padre e dal Figlio, e in Lui
e con Lui emana lo splendore della maestà di Dio».
Louis Claude de
Saint-Martin è affascinato da questo
ricco e poliedrico pensiero, che abbraccia la filosofia platonica, la mistica
cristiana, e depone nelle capacità individuali la via della riconciliazione.
Questo profondo DESIDERIO contrastato di reintegrazione lo legge sia a livello
di Uomo, sia a livello di intero Cosmo. Tale tensione spirituale verso il
divino si tradusse, nel Filosofo Incognito, da un lato nella critica verso le
sovrastrutture rituali, che lo portarono ad abbandonare la massoneria e gli
Eletti Cohen, e dall’altro in una febbrile opera di divulgazione. I suoi libri
più famosi sono: «La Tavola Naturale dei rapporti esistenti tra Dio, l’Uomo e
l’Universo»; «L’Uomo di Desiderio»; «Ecce Homo»; «L’Uomo Nuovo»; «Lo Spirito
delle Cose»; «Il Ministero dell’Uomo-Spirito».
Oltre alle traduzioni degli scritti dell’amatissimo Jacob Bohme:
«L’Aurora Nascente»; «I Tre Principi dell’Essenza Divina»; «Quaranta Domande
sull’Anima»; «La Tripla Vita dell’Uomo»; «Sei Punti e Nove Testi».
“Sorgente eterna di
tutto ciò che è, Tu che invii ai prevaricatori gli spiriti di errore e di
tenebre che li separano dal Tuo amore, invia a colui che ti cerca uno spirito
di verità che lo avvicini a Te per sempre. Che il fuoco di questo spirito
consumi in me perfino le più piccole tracce del vecchio uomo e che dopo averlo
consumato, faccia nascere da questo ammasso di ceneri un nuovo uomo sul quale
la Tua mano sacra non disdegni di versare più l'unzione santa.”
Tornato in Francia, e
sempre più angustiato, nel 1790 decide di uscire da tutti gli Ordini iniziatici
ai quali era iniziato, convinto che solamente la via individuale, la
reintegrazione dell’uomo nell’uomo poteva condurre alla definitiva comunione
con Dio. Riuscito a passare indenne dalla rivoluzione francese, grazie
all’intercessione di amici liberi muratori, continuò a dedicarsi alla scrittura
e alla divulgazione . Nella sua dimora si ritrovavano i cosiddetti amici di
Saint-Martin. Questi uomini e donne, in ciò fu innovatore, studiavano gli scritti
del Filosofo Incognito e di Bohme, e venivano eruditi sulla sua filosofia della
reintegrazione, della preghiera, e della purificazione.
“Uniamoci, uomini di
pace, uomini di desiderio: uniamoci per contemplare in un santo tremore
l’estensione delle misericordie del nostro Dio, e diciamogli in comune, che
tutti i pensieri degli uomini, tutti i loro desideri più puri, tutte le loro
azioni più regolari, non potrebbero insieme accostarsi al più piccolo atto del
Suo amore” .
Questi selezionati
discepoli, accolti tramite l’imposizione della mani rappresentano il cosiddetto
Sanmartinismo, a cui Papus cercherà di ricollegarsi nella fondazione
dell’Ordine Martinista, ed attraverso di esso, in virtù dell’iniziazione
ricevuta da Martines, Ambelain cercherà di ricollegarsi all’Eggregore Cohen.
Il Filosofo Incognito,
uno dei padri della moderna lingua francese, lascia questo piano dell’esistenza
il 13 ottobre ad Aulnay.
Gérard Encausse o Papus
(Papus era il suo appellativo
iniziatico, riconducibile al Nuctéméron di Apollonio da Tiana )
nasce a La Coruña il13 luglio 1865.
Venuto alla luce
all’interno di un contesto borghese, e aperto allo studio della tradizione
esoterica, il padre è cultore di testi alchemici, viene cresciuto ed educato
secondo i precetti cattolici. Intraprende gli studi presso il collegio Rollin
(dal 1888 al 1891), durante il servizio
militare, dove diverrà ufficiale medico, e successivamente maestro di scienze. Irrequieto, leonino,
carismatico, si dedica agli studi dell’ipnosi quale strumento di guarigione e
terapia. Residente a Montmartre, esercita la professione di medico in numerosi
studi, il più famoso ed avviato dei quali era a Parigi. Nella vorticosa città
si divide fra la fortunata attività di medico, quella di assiduo frequentatore
delle biblioteche alla ricerca della tradizione occidentale, ed animatore dei
salotti esoterici ed occultistici. Nel poliedrico e mercuriale panorama
culturale ed esoterico parigino incontra personaggi quali Stanislao de Guaita,
Iosephin Peladan, Maurice Barres, Augustin Chamboseau, Paul Julien Lejay,
Charles Barret, Lalande (Mare Haven), Yvon Leloup (Sedir), Georges Montieres,
Lucien Chamuel, e Delaage. Viene
iniziato alla Libera Muratoria da Delaage, frequenta ambiti legati allo
spiritismo, aderisce alla società teosofica,
e nell'ottobre del 1888 fonda la rivista “l'Iniziazione”, e sarà
co-fondatore della rivista teosofica Hermes.
Non sempre il suo carattere istrionico gli attira simpatie, infatti per
motivi personali si allontana dalla società teosofica di cui non gradisce gli
atteggiamenti e l’insegnamento orientaleggianti, non viene accettato dal Grande
Oriente di Francia per i suoi trascorsi da spiritista e l’essere un occultista
dichiarato. Ciò lo porta alla ricerca di una via innovativa ed originale all’iniziazione
e alla tradizione occidentale.
Papus partecipò sempre
in posizioni apicali alla nascita di numerosi ordini iniziatici o iniziative
esoteriche, secondo lo spirito di reciproca convivialità e riconoscimento
formale dei tempi. Spirito che spesso portava a dare vita alle più bizzarre
iniziative, come adesempio la Chiesa Gnostica risvegliata tramite una
goliardica seduta spiritica, a cui seguivano riconoscimenti iniziatici
squisitamente formali.
Detto ciò Papus è stato
sicuramente un grande animatore sul palcoscenico esoterico del tempo, e la sua
influenza è giunta fino ad oggi. Grazie a coloro che hanno poi saputo
raccoglierne l’eredità e le vitalità, ed inserire contenuti alla sua
iniziativa.
È nel 1888 che abbiamo
la svolta nell’attività esoterica di Gerarde Encausse. A Parigi conosce
Augustin Chamboseau, ed entrambi si confidano di detenere un'iniziazione riconducibile a Louis Claude
de Saint-Martin. È rilevante notare come
Chamboseau sostenga di possedere una linea iniziatica non interrotta che trova
ultimo e
formatore anello, venne
non solo iniziato ma istruito per mesi da questa persona agli insegnamenti del
Filosofo Incognito, tramite una donna (tale particolare è a nostro avviso non
di poca rilevanza in merito all’annosa questione dei poteri iniziatici conferiti
o non conferiti alle Sorelle). Nel 1891 sempre a Parigi fu costituito il primo
Supremo Consiglio dei S:::I::: (a quel tempo i gradi erano tre, senza esclusione per nessuno dei Superiori
Incogniti della funzione di trasmissione iniziatica). I membri del primo
Supremo Consiglio erano: Chamboseau, Papus, Adam, Burget, Barlet, S. De Guaita,
Chamuel, Sedir, Peladan e Barres. Peladan e Barres, essendo di religione
cattolica e subendo la pressione delle famiglie, ben presto si dimisero e
furono sostituiti da Marc Haven e V. E. Michelet.
Quando Papus, e i suoi
amici, crearono l'Ordine Martinista questo venne denominato nella "Charte
du Fondation" "ORDRE ESOTERIQUE CRHETIEN” (Ordine Esoterico
Cristiano) a sottolineare che la corrente spirituale, e l’insieme docetico,
erano contestualizzati in un perimetro filosofico/simbolico e tradizionale
cristiano. Caratteristica che oggi sembra, in molte sedicenti strutture
martiniste, andata perduta.
“Derivando direttamente
dall'Illuminismo cristiano, il Martinismo doveva adottarne i principi. Ecco
perché le nomine sono fatte esclusivamente dall'alto in basso, il Presidente
dell'Ordine nomina il Comitato Direttivo, il quale designa i membri del Supremo
Consiglio e i delegati generali e amministra gli affari correnti; i delegati
generali nominano i capi delle logge i quali designano i propri ufficiali e
sono maestri delle loro logge. Tutte le funzioni sono ispezionate direttamente
dal Supremo Consiglio per mezzo degli ispettori principali e degli ispettori
segreti. Tale è il riassunto di questa organizzazione che ha potuto, senza
denaro, espandersi considerevolmente e resistere sino ad oggi a tutti i
tentativi di accaparramento tentati successivamente da diverse confessioni e
soprattutto dal clericalismo attivo. L'Ordine ha resistito a tutto, anche alla
calunnia che definiva i suoi membri sia degli inviati dei Gesuiti, sia dei
sostegni dell'Inferno o dei maghi neri. Ogni volta i capi sono stati prevenuti
dei tentativi fatti e dei mezzi per evitarli ed ogni volta il successo è venuto
a confermare l'alta origine delle segnalazioni fornite. Il Martinismo dunque si
ricongiunge attraverso i suoi capi del Supremo Consiglio all'Illuminismo
cristiano. Nel suo complesso l'Ordine è soprattutto una scuola di cavalleria
morale, che si sforza di sviluppare la spiritualità dei suoi membri con lo
studio del mondo invisibile e delle sue leggi, con l'esercizio della dedizione
e dell'assistenza intellettuale e con la creazione in ogni spirito di una fede
tanto più solida in quanto basata sull'osservazione e sulla scienza. Il
Martinismo costituisce dunque una cavalleria dell'Altruismo opposta alla lega
egoista degli appetiti materiali, una scuola nella quale si impara a ridare al
denaro il suo vero giusto valore di sangue sociale, e a non considerarlo un
influsso divino, infine un centro nel quale si impara a restare impassibili di
fronte ai turbini positivi o negativi che sconvolgono la Società! Formando il
nucleo reale di questa università vivente che rifarà un giorno il matrimonio
della Scienza senza divisione con la Fede senza epiteto, il Martinismo si
sforza di rendersi degno del proprio nome creando scuole superiori delle
scienze metafisiche e fisiogoniche sdegnosamente escluse dall'insegnamento
classico con il pretesto che sono occulte.”
La storia dell’Ordine
Martinista di Papus fu sconvolta dallo scoppio della prima guerra mondiale. La
quale vede Gerarde Encausse partire in qualità di ufficiale medico, e forse a
causa dei gas urticanti si ammalerà gravemente ai polmoni. Rimpatriato troverà
la morte all'ospedale della Carità di Parigi il 25 ottobre 1916.
Riflessioni sul lascito
I tre Maestri Passati di
cui abbiamo brevemente narrato la vita e le opere hanno diversamente
influenzato quello che è oggi il martinismo, che è bene dire differisce nella
forma e nella sostanza sia dagli insegnamenti primitivi di Martines e del
Filosofo Incognito, sia dalla strutturazione del primitivo Ordine Martinista di
Papus. Malgrado qualcuno ancora oggi professi un’adesione pressoché totale al
martinismo papussiano, scorrendo la storia di tale Ordine e delle vicissitudini
dei suoi Grandi Maestri, che hanno modificato più volte quanto aggradava loro
di modificare, possiamo intravedere evidenti discordanze con quella che era
l’impostazione primitiva. A ciò dobbiamo aggiungereche essendo gli originali
quaderni del martinismo al tempo del Papus andati perduti, è ben difficile
sostenere che doceticamente si è aderenti a qualcosa di cui non è possibile
dimostrarne forma e contenuto.
Terminate le logiche
osservazioni su alcune dicerie contemporanee possiamo intravedere un lascito
filosofico, una prospettiva operativa e di movimento, da parte dei primi due
Maestri Passati, mentre è doveroso riconoscere il merito a Papus di aver dato
vita ad una struttura semplice e flessibile, che è stata capace già nei primi
anni di vita di raccogliere nella sola Francia 20.000 fratelli, e diffondersi
in ogni angolo del mondo.
La Storia del martinismo
e dei suoi Maestri ci ha dimostrato come questo
sia in definitiva un sistema iniziatico ed operativo flessibile ed
inclusivo, pur rimanendo fermi determinati
fondamentali. I quali, per quanto abbiamo evidenziato, o letto fra le
righe, possono essere riassunti in due semplici punti:
1) Il martinismo è un
ordine iniziatico cristiano.
2) Opera per la
reintegrazione dell’uomo nell’uomo e dell’uomo nel divino.
Martinès de Pasqually,
Louis Claude de SaintMartin, Gérard Encausse, erano esoteristi cristiani.
Questo è il loro lascito, da cui nessuno dei successivi Grandi Maestri si è mai
allontanato. Ricordiamo ad esempio le parole del Grande Maestro martire C. Chevillon:
“Si raccomanda di studiare le opere del Fil. Inc. (opere di ispirazione cristiana), gli
esoterismi, le dottrine tradizionali, il lato esoterico e mistico dei vari sistemi religiosi, con l'esclusione di
qualsiasi pratica occulta. Non dimenticate mai che il Martinismo è un cristianesimo trascendente, e che coloro che
non si richiamano alla tradizione cristiana, non possono dirsi martinisti”
Oppure riportiamo il
manifesto del Gran Magistero Generale 10 Gennaio 1921
“Il Consiglio Supremo
dell'Ordine Martinista, depositario della Tradizione e pienamente edotto sulle
cause prime che determinarono le presenti perturbazioni politiche e sociali,
considera suo imperioso dovere il ricordare quanto in
circostanze analoghe fu
rivelato dai predecessori, e ciò che l'illustre H. Wronsky nel suo Apodittico
Messianico confermò e dimostrò senza timore: - Una sola catena abbraccia tutta
l'estesa rete di tutti i Gradi Segreti e di tutti i Sistemi dell'Universo,
Gradi e Sistemi si riuniscono tutti nel Punto Centrale dell'Onnipotente. Non
c'è che un Ordine solo ed i suoi segreti sono due: uno è il suo Scopo, l’altro
la sua Esistenza ed i mezzi di cui dispone. Quello che vediamo oggi sul piano
fisico non è che la conseguenza delle guerre che da oltre settecentocinque anni
si svolgono nell'invisibile tra l’armata della Luce e quella delle tenebre. Nel
1914 suonò l'ora della conflagrazione generale sul piano terrestre, le lotte
che si erano svolte nell’invisibile ebbero così la loro sanguinosa
ripercussione sul piano fisico e da quel momento l'odio, figlio dell’egoismo,
ha sostituito quell’amore del prossimo di cui si parla con tanto fervore nei
Vangeli di tutte le Religioni. Sembra inoltre che, per colpa di certi uomini
imperfettamente iniziati, la Catena Iniziatica si sia in alcuni punti spezzata,
poichè in parecchie contrade le forze morali si sono divise e laddove l’unione
doveva ripercuotersi sul piano fisico, non regna ormai che pericolosa
discordia. Bisogna a tutti i costi far cessare questa situazione che potrebbe
far capo a catastrofi incalcolabili. Perciò il Supremo Consiglio dell'Ordine
Martinista, ispirandosi alle parole di cui sopra, raccomanda a tutti i Fratelli
sparsi nel mondo di unirsi più strettamente che mai per raggiungere lo Scopo
che, come ricordò Mazzini, è unico quali che siano le diverse apparenze.
Lavorare a questo Scopo Unico è per tutti gli Adepti un sacro impegno e questo
impegno è per loro tanto più preciso in quanto essi sanno che l'oggetto, i
limiti e la misura dell'opera variano secondo i bisogni dei tempi,
progrediscono in proporzione diretta alla evoluzione della Verità e si modificano
gradualmente nel corso degli evi. Riflesso del Tempio Mistico, la società umana
non riposa soltanto sulla colonna del Diritto, ma si appoggia anche su quella
del Dovere. D’altronde non c'è manifestazione religiosa, o sociale, o morale
che possa sfuggire alla fatale legge della evoluzione. Ogni epoca, che non è
che un istante nella evoluzione universale, deve veder riuniti in uno stesso
Pensiero e convergere verso lo stesso Scopo tutte le parti vitali del Corpo
Sociale. Il presente Manifesto, vuol dunque ricordare a tutti i nostri Fratelli
preposti alla costruzione del Gran Tempio Simbolico, che non bisogna lasciarsi
fuorviare, ed operare acciocchè lo Scopo non venga sorpassato. Non
dimentichiamo che la Verità è contenuta nel Sacro Monogramma JOD HE SCIN VAU HE
che decora i nostri Templi. Oggi si può chiaramente vedere che il Nome
Ineffabile Jod He Vau He, è stato spezzato in due, si può chiaramente vedere
che il Sublime Quaternario è stato violentemente separato in due opposti
binari, rotto l'Equilibrio, distrutto in parte il Tempio, minacciati di
inutilità gli sforzi che gli Iniziati fanno da secoli per ristabilire l’Armonia
tra le Diadi in contesa. Ebbene, consideriamo gli avvenimenti attuali alla luce
della lniziazione. Ricordiamoci che il Cristo è rappresentato dalla lettera
Scin e che questo Scin è e deve restare per noi il termine di Equilibrio, il
termine Conciliatore ricongiungente i due binari opposti: il Bene e il Male, la
Materia e lo Spirito, l’Ombra e la Luce.... Abbiano tutti i Fratelli coscienza
del dovere che loro si impone nel mondo hilico l'Opera Sacra. Abbiano in ogni
istante presente il simbolo della Fenice. Sulle tenebre
che avvolgono il mondo brilli alfine la Stella Fiammeggiante: e sia il simbolo
di quella Pace annunciata a tutti gli uomini di buona volontà, E ricordino
sempre i nostri Fratelli che il dovere di ogni Martinista, doveri fissati dai
nostri rituali, è quello di difendere oltre ogni possibilità gli insegnamenti
morali e sociali del Martinismo per contribuire alla rigenerazione della
famiglia umana ed instaurare sopra la Terra l'associazione di tutti gli
interessi, la federazione di tutte le nazioni, l’alleanza di tutti i culti e la
solidarietà universale.
(seguono le firme del
G:::M::: G. Bricaud e dei Sovrani Delegati Nazionali di Inghilterra, Italia,
Svizzera, Belgio, Baviera, Austria, Olanda, Danimarca, Svezia, Norvegia,
Polonia, Russia, Ucraina, Cecoslovacchia, Algeria, Madagascar, Canada, Stati
Uniti d'America, Messico, America Centrale, Equador, Cile, Brasile, Argentina.)
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