mercoledì 22 marzo 2017

Parlando con una bussante... attorno al martinismo

"La verità non è venuta nel mondo nuda, ma è venuta in simboli ed immagini." (Vangelo di Filippo)


Non sono trascorsi molti giorni, dal momento in cui scrivo questi poveri pensieri, da quando una cara viandante mi ha confidato che "sta studiando" il martinismo.
Da donna intelligente, prima di lasciarsi guidare dalla curiosità o dall'emotività, ha deciso di "vagliare", nei suoi molteplici aspetti, il martinismo.
Dialogando le ho esposto alcune riflessioni, che spero siano utili per ogni viandante indirizzato verso i nostri perimetri.

"Amica mia parti dalla considerazione che non esiste il martinismo, ma esistono i martinismi. 
Vi è un legame debole che unisce tutti i martinisti. Tale legame si esplica in tre elementi: 

1) La comune radice iniziatica che viene fatta risalire al Filosofo Incognito tramite Papus. 
2) L'auspicio della reintegrazione individuale .
3) I simboli, pochi e poveri, della loggia martinista. 

Essendo  i punti 1 e 3 dati di fatto ed oggettivi (per quanto qualcosa possa essere oggettivo nel nostro mondo), tenderei ad escluderi dalla tua disamina e concentrarmi sul secondo punto il quale è caratterezzante del percorso.

L'auspicio della reintegrazione, la quale è sempre e per sempre individuale, è elemento interpretativo. Ogni singolo iniziatore, o ogni struttura, ha sviluppato una propria prospettiva, e affinato propri strumenti per agevolare la reintegrazione individuale dell'uomo. 
Abbiamo strutture, ed iniziatori, che hanno visione del martinismo similare ad una massoneria povera o primitiva, dove tutto si concentra attorno ad una tornata di loggia (minimalista). Altre strutture/iniziatori che propongono un rituale individuale e collettivo più articolato e vario. 
Ovviamente vi sono dei limiti invalicabili attorno a quanto può essere preposto e predisposto a livello docetico e strumentale. Gli scritti del Filosofo Incognito, dei mistici e dei maestri a cui si è ispirato, di alcuni Grandi Maestri del Martinismo, di Paul Sédir e Jacob Bohme  sono ad esempio utili pensieri ed opere da cui trarre importanti riflessioni. Ancora strumenti quali il lavoro meditativo e riflessivo sui cantici del Filosofo Incognito, la purificazione individuale nei modi e tempi previsti, le meditazioni settimanali e mensili, il lavoro interiore,gli strumenti teurgici e sacerdotali forniti che appartengono alla storia dell'Ordine Martinista. Tieni, su questo punto, sempre presente che in Italia, così come in Francia, a prescindere da quanto straparlato da alcuni vi è una profonda varianza STRUMENTALE. Uno degli Ordini maggiori fino al 2002 aveva una sezione esoterica riservata a certi terzi e quarti, Sempre tale Ordine fino a pochi anni priva prevedeva rituali diversi ed aggiuntivi per taluni qualificati a certe operazioni ermetiche. Altro Ordine Maggiore nel corso degli ultimi anni ha mutato profondamente la propria ritualia più volte (prima la croce cabalistica, poi quella essenica, poi assenza di apertura, successivamente rimozione del trilume ecc... ecc...). Infine lo stesso Papus ha spesso mutato la sua lettura di cosa doveva o non doveva essere l'Ordine Martinista (si veda ad esempio il Rituale Generale dell'Ordine Martinista, ecc.. ecc..) ...
Cara amica potrei citare la Francia dove in talune strutture il martinismo è visto come livello di entrata per la Chiesa Gnostica o gli Eletti Cohen, ecc... ecc... Da donna intelligente avrai capito che non esiste un'ortodossia martinista, ma al limite una eteroprassi in vista della reintegrazione.
Inoltre vi è da tenere di conto che sussistono delle realtà, come ad esempio la nostra, in cui il complesso docetico e rituale viene collegato ad una data radice spirituale.... Per noi è il cristianesimo esoterico che trova nel RIPARATORE la sua centralità e nella Shin il fuoco trasmutatore. Questo in pieno accordo con gli scritti del Papus, a prescindere dalla limitata capacità intellettiva o percettiva di qualche pessimo filosofo altrui.

Ecco amica mia .... forse la cosa migliore è chiedersi: io che percorso individuale cerco e io che tipo di persona sono? Conseguita tale risposta potrai meglio orientarti nei nostri perimetri."

Questa è l'onestà che deve animare un iniziatore martinista. Avvisare il bussante che vi sono diverse interpretazioni del martinismo, che non esiste nessun organo supremo della docetica e della regolarità martinista (chi lo vagheggia è ingenuo o in malafede). Suggerire i vari strumenti che incontrerà durante il suo percorso (nel nostro caso la meditazione dei 28 giorni, il rituale giornaliero, la purificazione lunare, e strumenti meditativi ed introspettivi). Infine ragguagliare attorno alla filosofia e alla docetica che animano la sua testimonianza martinista. 

Chi così non si comporta. Chi sostituisce la testimonianza con l'arroganza, l'autorevolezza con l'autoritarismo, la menzogna alla verità è come un comandante di una nave che non solo è privo di sestante, ma confonde il maestrale con un colpo di ventaglio.

www.martinismo.net
eremitadaisettenodi@gmail.com

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