lunedì 2 gennaio 2017

I. LA CONOSCENZA DI SÉ (un anno, un percorso)


Carissimi Fratelli ed Amici Fraterni,

In occasione di questo nascente nuovo anno vi propongo di inserire nei nostri umili lavori, tesi alla reintegrazione, le meditazioni integrali di Paul Sédir. 
E' da questo iniziale scritto, del Fratello Sédir, che sono poi state tratte le nostre tanto amate "meditazioni dei 28 giorni". 
Ecco quindi che per riscoprire l'essenza reale di questa pratica di spogliazione e rettificazione, trovo utile, per coloro che lo desiderano, intraprendere assieme questo percorso di riflessione scadenzato lungo tutto il corso dell'anno.

Vi propongo quindi la prima delle meditazioni-riflessioni la cui estensione è valevole per tutta la settimana. 
Per quanto concerne come praticare, vi consiglio, se lo desiderate, la seguente pagina: La Pratica delle Meditazioni di Paul Sédir.

I. LA CONOSCENZA DI SÉ

"Chi cercate?" (Giovanni XVIII, 4)

Gesù è lì. Egli resta in silenzio, davanti alla porta del mio cuore. Attende. Le passioni, le ambizioni, i godimenti, mi hanno appena rivelato il loro sapore di cenere.
Gesù’ è lì. I Suoi occhi che vedono tutto, li tiene abbassati, perché la profondità del Suo sguardo non mi intimidisca. Egli tace, perché la Sua voce mi sconvolgerebbe. Egli nasconde a me le Sue mani misericordiose, perché il loro tocco accenderebbe troppo presto nel mio sangue l’incendio dell’ Amore.
Egli attende perché mi vuole tutto intero: oltre il mio corpo, creato dai suoi Ministri, fino al mio cuore, dove i Suoi Angeli edificano il Suo santuario. Egli attende, perché non vuole prendermi; Egli vuole che io mi doni. La Sua tenerezza, non desidera altro che ciò che io Gli offro. In attesa di quel momento, Egli ha disposto sul mio cammino gli inciampi ed i miraggi; poiché io non ho voluto crederGli, devo fare le mie esperienze. La fatica e la paura faranno sì che torni a rivolgermi a Lui. Non ho voluto ascoltarlo. Allo stesso modo in cui un uomo inseguito da una fiera si getta nel fiume, una notte, sconvolto dal rimorso, io mi tufferò tra le correnti irresistibili dell’Amore.
Che io esplori a fondo i miei deserti interiori; che io disperda tutti i fantasmi; che io gusti ogni frutto, che mi renda conto dell’illusione universale, che io non attenda più nessuno, tranne che Dio!
Che questa attesa non sia inerte, ma attiva. Che essa sia colmata di un’intima implorazione, scaturita dai dolori del mio spirito, dalle sue inquietudini, dal suo odio, dalle sue fatiche, dai suoi sussulti.. Fino a quando, dopo aver preparato per me una camera pulita, avendola ornata di fiori con atto caritatevole, l’Angelo possa intonarvi i cantici di gratitudine e disporvi l’incensiere per l’adorazione; e che, infine, il Signore in persona vi possa discendere, per la mia rinascita definitiva che mi introdurrà alla presenza dell’Eterno.

OSSERVANZA: Fare, ogni sera, un esame di coscienza, breve, ma preciso

www.martinismo.net
eremitadaisettenodi@gmail.com


Nessun commento:

Posta un commento