Quanto proposto
in questo scritto del Sédir, Meditazioni per Ogni Settimana, non può sicuramente
essere assimilato alla canonica meditazione, con o senza seme, piuttosto deve
essere considerato come dei temi di riflessione interiore. Attraverso una
lettura consapevole si dovrà verificare quali atteggiamenti, quali espressioni
della nostra personalità, quali atti di volontà, quali indeterminazioni, sono
ostative o propedeutiche per il conseguimento del nostro perfezionamento
interiore. Al contempo è necessario considerare il quadro di riferimento caro a
Paul Sédir: il Maestro, l’Amico, l’Unità di Misura è Gesù Cristo. Il Gesù Dio,
fattosi uomo per subire come tutti gli uomini l’implacabilità della legge, il
tormento dell’avversario, il martirio dell’ingiustizia. Maturata la
consapevolezza che è necessario muoverci all'interno di una narrazione evangelica,
è possibile trarre copiosi frutti da questo potente strumento di analisi
spirituale e psicologica.
Prima di
procedere oltre mi permetto di ricordare che quanto andrò a scrivere è un mio
consiglio di pratica, e come tale può essere, oppure no, accolto ed eseguito.
Ognuno di questi semi pensiero dovrà essere letto, compreso in ogni sua
singola parola, e profondamente meditato. L’attenzione deve essere vigile
nell’osservare, controllare, e dominare quanto essenzialmente suggerisce a
livello di pratica interiore. Ciò ci sarà d’aiuto nel conformare le nostre
azioni quotidiane all’intento perseguito. Durante la giornata successiva alla
meditazione è utile appuntare i pensieri, le considerazioni, le riflessioni,
gli atti e quant’altro si ritenga opportuno, su di un quaderno. Un memorandum
che ci permetterà di costituire una puntuale testimonianza, utile per
successivi raffronti, di quello che è il nostro stato interiore, le nostre
debolezze, le nostre forze, le nostre aspirazioni, e le nostre mancanze.
Non è essenziale eseguire la meditazione ad un’ora prefissata di ciascun
giorno; tuttavia suggerisco, per mantenere un naturale ritmo, la costanza del
luogo e dell’ora prescelta. La sera prima di addormentarsi è consigliato compiere
una retrospezione sull’andamento della giornata. Al contempo suggerisco di non leggere i semi pensiero successivi a
quello in vigore, onde evitare “confusione” e “suggestione”.
Una volta individuato un luogo adeguato dove svolgere la pratica, si
procederà a liberarlo da “tutto” quanto possa ostacolare o distogliere la
nostra volontà. Un’anima armoniosa si riflette in una mente ordinata, la quale
a sua volta ricercherà la sola essenzialità nelle cose e nelle manifestazioni.
La ricerca della semplicità ed essenzialità interiore, non può prescindere da
una semplicità ed essenzialità esteriore. Può essere raccomandato ed utile bruciare
qualche grano di incenso, in modo che il penetrante profumo sia il soave
compagno di viaggio di questa nostra intensa esplorazione dell’essere.
Per colui lo desideri è possibile praticare un segno di apertura, anche il
tracciamento della “semplice” croce, o il suono rituale di una campanella,
oppure una preghiera, in tal caso consiglio “Cristo Re ti dono il mio cuore,
donami il tuo cuore”, prima di iniziare.
Successivamente
si trovi una posizione che ci permetta di scioglierci nella tranquillità del
corpo, nel rilassamento della mente, e nell'imperturbabilità dell’anima. E’
utile dare vita ad una respirazione armonica, abbia un
effetto calmante e rilassante sul corpo e sulla mente; se eseguita
correttamente, favorisce la meditazione ed il rallentamento del flusso dei
pensieri.
“Cominciamo ad
inspirare ed espirare lentamente dal naso, aumentando ad ogni ciclo
respiratorio il grado di rilassamento fisico e mentale, e contando mentalmente
in modo da far durare lo stesso numero di secondi le 3 fasi di questa
respirazione: inspirazione, trattenuta,
espirazione. Nella fase di trattenuta,
restiamo immobili con l’addome gonfio ma rilassato. In tutte e 3 le fasi,
manteniamo la massima concentrazione sull'esercizio, sui nostri movimenti,
sulle sensazioni fisiche e non che questa respirazione ci provoca. Tempo: per ottenere l’effetto calmante
desiderato, ripetere per circa 10 minuti o più. La durata delle 3 fasi è
variabile, non vi è una regola fissa: scegliete un numero di secondi che vi
permetta una respirazione profonda senza però sforzare eccessivamente i muscoli
del torace. E’ fondamentale che inspirazione, trattenuta ed espirazione abbiano
la stessa durata, che può essere adattata alle esigenze ed alle capacità
respiratorie di ognuno di noi.
Questa è una tecnica di respirazione adeguata alla nostra lettura
consapevole, ed ovviamente saprà condurci in quello stato di proficua quiete
interiore, atto a renderci sottilmente sensibili alla nostra reale composizione
animica e psicologica.
Rilassata la mente, calmato il corpo e acquietata la nostra anima, siamo
adesso pronti per dare vita al seme pensiero.
La lettura, come detto in precedenza, deve essere consapevole, meditata,
assorbita in ognuna delle sue sfumature: profondamente interiorizzata.
D'altronde, tutto quanto posto in essere fino a questo momento, deve averci
predisposti alla completa ricezione, senza subire disturbo alcuno. Alla lettura
deve essere accompagnata la viva e vivificante immaginazione. Viva perché in
grado di infondere spessore a quanto letto, vivificante in quanto di concedere
dinamicità alla lettura. Ecco quindi che al termine di ogni frase è necessario
chiudere gli occhi, ed “immaginare” noi stessi in qualche accadimento che è
similare a ciò che fino a tal punto è stato narrato. Il nostro lavoro deve
essere simile a quello del raffinato intenditore di vini. Egli prima ne osserva
attentamente il riflesso, la nostra lettura, con calma ne aspira le fragranze,
la nostra consapevole riflessione su quanto viene letto in ogni suo
aspetto/tempo/misura, ed infine con sapienza lo gusta, la nostra immaginazione
attiva.
Terminata la lettura si procederà ad interiorizzare il passo evangelico che
ha aperto la meditazione. Questa seconda fase della pratica può essere
variamente implementata, in base alle attitudini di ognuno di noi. E’ possibile
ripetere costantemente, prima a voce e poi nel silenzio della mente, le sacre
parole, oppure dare serie e ritmo al passo nel solo vuoto interiore, o ancora
accompagnare il tutto con una qualche visualizzazione atta a raccoglierci in
noi. Sono sicuro che l’attento lettore e l’autentico praticante, sapranno
individuare il metodo maggiormente consono per la loro natura.
E’ utile prestare attenzione, in questa fase del lavoro, alle immagini, ai
suoni, o ai ricordi, anche alle stesse “fantasie”, che in qualche modo
affioreranno dalle nostre interiorità. Esse sono il giusto e puntuale riflesso
di quanto inizialmente sensibilizzato attraverso la lettura, e successivamente
“esaltato” dalla parola sacra. Dobbiamo, sempre e comunque, considerare come il
potere dell’immagine, comporta in sé, un complesso informativo e formativo
superiore ad ogni parola o concetto. Il nostro Sé profondo comunica attraverso
simboli ed immagini, a noi trattenere, a noi comprendere, a noi alimentarci di
tale sapienza.
Infine il terzo dei livelli della pratica, nel proseguo della giornata attenersi
alla prescrizione comportamentale che lo stesso Sédir ci ha dato
nell’OSSERVANZA. In modo che i benefici effetti, i saggi intendimenti, e gli
utili consigli di quanto letto e meditato siano in grado, al meglio, di donarci
i loro benefici frutti supersostanziali.
Nota: Nella pratica martnista, come indicato, seppur in versione ridotta per
numero e nella forma, queste meditazioni trovano impiego in almeno due momenti
fondamentali. Il primo riveste carattere di propedeuticità all'associazione stessa al martinismo, dove il bussante per un intero ciclo lunare, da luna nera
a luna nera, deve impegnarsi con 14 semi pensieri, ognuno dei quali ha validità
di due giorni. Raccogliere le impressioni pervenute su di un quadernetto,
possibilmente nero, e consegnare il medesimo a colui che lo dovrà, caso mai,
introdurre al primo grado del Nostro Venerabile Ordine. Successivamente, a
discrezione del Superiore Incognito Libero Iniziatore, o per retta volontà del
fratello, sempre si potrò procedere ad un nuovo ciclo di spogliazione, tramite
questi pregnanti semi pensiero.
L’obbiettivo che si intende raggiungere, già ampiamente tratteggiato in
precedenza, è composito. Sicuramente vi è la necessità primaria di fornire uno
spaccato degli strumenti che si andranno ad impiegare lungo il nostro percorso
spirituale, al contempo vi è la necessità di “costringere” la mente del
bussante ad una disciplina volta allo sguardo interiore, ed ancora a fissare in
un’istantanea, successivamente comparabile con altre istantanee, lo stato
psicologico e animico del futuro fratello. Personalmente trovo questa pratica
necessaria ad operare il giusto filtro fra coloro che con desiderio giungono
alle porte dei nostri templi, e coloro che
sono a caccia dell’ennesimo diversivo.
Per coloro che fossero interessati:
Tratto da "Meditazioni per Ogni Settimana di Paul Sédir"
http://www.lulu.com/spotlight/lachimera70
oppure
www.amazon.it
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