domenica 5 marzo 2017

X. I CONFLITTI CONIUGALI (un anno un percorso)

Carissimi Fratelli ed Amici Fraterni,

In occasione di questo nuovo anno vi propongo di inserire nei nostri umili lavori, tesi alla reintegrazione, le meditazioni integrali di Paul Sédir. 
E' da questo iniziale scritto, del Fratello Sédir, che sono poi state tratte le nostre tanto amate "meditazioni dei 28 giorni". 
Ecco quindi che per riscoprire l'essenza reale di questa pratica di spogliazione e rettificazione, trovo utile, per coloro che lo desiderano, intraprendere assieme questo percorso di riflessione scadenzato lungo tutto il corso dell'anno.

Vi propongo quindi la prima delle meditazioni-riflessioni la cui estensione è valevole per tutta la settimana. 
Per quanto concerne come praticare, vi consiglio, se lo desiderate, la seguente pagina: La Pratica delle Meditazioni di Paul Sédir.


X. I CONFLITTI CONIUGALI
“L’uomo e la donna non sono più due, ma una carne sola. L’uomo dunque non separi ciò che Dio ha unito”. (Matteo, XIX, 6)
Che le dissertazioni su matrimonio e celibato restino a dormire nelle biblioteche! Visto dall’Alto, il problema è piuttosto semplice. Il nostro grande lavoro, quaggiù, è quello di imparare la bontà. La imparerò meglio se mi sposo o se non mi sposo? La risposta è personale.
La vita coniugale dovrebbe essere la scuola del vero Amore. Soltanto essa fornisce alle mie aspirazioni le prove necessarie della realtà quotidiana; soltanto essa mi preserva da esperienze pericolose e da indegne cadute. Essa sola rende chiara la natura illusoria dei sogni della mia giovinezza, annulla le loro ombre, li trasforma in luci splendenti e costanti.
E’ stato detto che “nessun uomo è grande per il proprio servitore”. Sono rare le vecchie coppie che conservano la reciproca fervente ammirazione dei tempi del fidanzamento.
Quali attenzioni saranno necessarie, alla moglie così come al marito, per restare degni l’uno e l’altra della loro reciproca scelta! Che capolavoro quel matrimonio che conserva fino alla morte la bellezza dei primi mesi! E’ necessaria tutta l’intelligenza, tutta la delicatezza, tutta la forza di volontà possibile.
Soltanto la vita coniugale ci insegna il servizio reciproco e l’abnegazione nelle piccole cose, che faranno poi da piedistallo a quelle grandi. Gli sposi lavorano ad un capolavoro che vale, per loro stessi e per gli altri, molto più di qualunque impresa eccezionale; nessun dissenso, nessuna dissonanza dovrà minare l’unione; gli errori, anche se gravi, del marito o della moglie, non dovranno servire ad altro che a renderla sempre più indistruttibile. Soltanto il matrimonio dà dei pretesti per coltivare la pazienza, la tenerezza, quell’inalterabile serenità, quella dolcezza piena di grazia e quel perdono ricco d’Infinito che formano le tappe della strada verso il Cielo.

OSSERVANZA: Che ciascun coniuge si impegni, in tutto ciò che non è Male, a donare felicità all’altro.

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