INTRODUZIONE.
Il catarismo,
come più in generale lo gnosticismo, continuano a rappresentare un patrimonio
culturale, filosofico e rituale verso il quale numerose persone, non sempre
animate da volontà di conoscenza, sono
attratte. Molti per spirito di curiosità verso quella che è stata una diversa
espressione di spiritualità cristiana, legata alla povertà e alla comunione dei
fedeli, altri per amore della storia medioevale, ed infine alcuni intenti ad
impreziosire cerimonie e corpi rituali con elementi formali e nominali del
catarismo. Purtroppo molti, fin troppo, tralasciano di comprendere la vera
essenza del catarismo, della sua natura
che certamente non si può ridurre ad una semplice alternativa religiosa,
nei confronti della Chiesa Cattolica.
L’essenza del
catarismo, così come dello gnosticismo, si estrinseca in un’insanabile
divergenza cosmogonica ed escatologica nei confronti del cattolicesimo e delle
altre religioni del libro. La quale si può riassumere in una semplice domanda
“DA DOVE NASCE IL MALE DI QUESTO MONDO”, a cui gli gnostici hanno risposto:” DALLO
STESSO DIO CHE HA FATTO QUESTO MONDO”.
Tralasciare
tale evidenza è commettere sfregio alla memoria e al sacrificio di quella
moltitudine di uomini e donne che sono stati oppressi, torturati, e scannati da
aguzzini animati da una fede radicalmente alternativa, espressione di una
difforme radice spirituale. Questo è quanto sfugge a molti che oggi si
proclamano catari, o che amano travestirsi da vescovi gnostici non trovando
soddisfazione dalla vita di ogni giorno, o dal carico di altre onorificenze di
ottone. L’accorto studio della storia ci insegna come lo gnosticismo, e il
catarismo che ne è stata espressione tardiva, hanno tramandato nel corso dei
millenni una radice spirituale, e non una forma religiosa, opponente a quanto
incarnato nel cattolicesimo romano, ed ortodosso, così come nell’ebraismo e
così come nell’Islam. Infatti tutte queste tre religioni, seppur in modo
diverso, si sono impegnate a sradicare lo gnosticismo in ogni sua forma.
Ricorrendo sovente alla violenza e il genocidio. Mediocre e cieco è colui che
ritiene ciò figlio del passato, basta vedere quanto ancora oggi è compiuto ai
danni di Mandei, Yazidi e Zoroastriani
in quel luogo che un tempo era la Persia.
Terminato
questo breve preambolo, e malgrado questo lavoro non sia legato ad un inquadramento
storico e sociale del fenomeno cataro, quanto bensì ad evidenziarne le
peculiarità dottrinali, è necessario per meglio delimitare il fenomeno portare
alla memoria del lettore alcuni elementi, meritevoli di un successivo
approfondimento.
Il catarismo
non è stato un estemporaneo apparire, una chimera, o un tremulo sogno che al
mattino viene fagocitato dal risveglio, ma un fenomeno duraturo, complesso,
frutto tardivo dello gnosticismo, ed estremo tentativo di raccogliere in forma
religiosa gli gnostici. Al contempo poteva rappresentare, così come potevano
esserlo figure come Valdo e Lutero, un momento di riflessione per la Chiesa
Romana impastata nel lusso, nella politica, e nel nepotismo. Purtroppo non fu
accolta la riflessione che esso offriva nei suoi aspetti formali, un ritorno
alla semplicità evangelica e alla povertà, e la risposta fu la spada.
Il catarismo è
fiorito lungo un periodo che abbraccia la fine del decimo secolo dell'era
cristiana, fino alla seconda metà del quindicesimo secolo. Tre sono le date in
cui possiamo sintetizzare la vita e la morte di questa religione:
Anno 950 che
vedeva coppie di buoni uomini camminare lungo le vie della Francia meridionale,
portando il buon insegnamento e mostrando come fosse possibile vivere l’insegnamento
primitivo del Cristo.
Anno 1208
Assassinio del legato papale Pierre di Castelnau, a cui segue l'appello del
Papa alla Crociata contro gli albigesi/catari.
Anno 1463
conquista della Bulgaria da parte dei Turchi e fine della religione Bogomilla,
da cui erano derivati i catari.
Il catarismo
non ha rappresentato tanto un'eresia fuggevole e fugace, altrimenti non si
spiegherebbe il fascino che ancora oggi esercita questo che è stato un
movimento spirituale che per secoli ha conteso alla Chiesa di Roma il cuore e
le anime delle regioni più ricche e prospere dell’Europa. Il catarismo era una
vera e propria religione, organizzata in diocesi disseminate fra la Francia
meridionale, la Spagna, l'Italia del Nord, ed infine la Germania. Neppure è
possibile affermare che i seguaci di questa religione fossero dei poveri
incolti, storditi della parole di visionari e folli, in quanto le zone di
influenza del catarismo coincidevano con il cuore ricco e pulsante,
economicamente e culturalmente, dell'Europa medioevale. Inoltre i catari non
provenivano solamente dal popolo, ma raccoglievano adesione in ampi strati
della nobiltà e della borghesia. Dimostrando così nei fatti un radicamento, una
capacità di penetrazione, che non poteva che risiedere in un forte consenso sociale,
che parimenti si affiancava allo scontento verso i costumi corrotti di
sacerdoti e vescovi romani. I perfetti e i credenti catari sapevano dare
l’esempio in vita di quanto professavano, e ciò era apprezzato dai fedeli
stanchi di vedere come la miseria di questo mondo fosse tutta a loro carico,
mentre la classe sacerdotale pietrina godeva con largo anticipo della ricchezza
del mondo celeste.
Purtroppo il
catarismo rimase vittima del suo enorme successo, che attirò l’attenzione
malevola pontificia, così come delle guerre intestine che scuotevano la
Francia, suddivisa in stati feudali, e contrapponevano, per questioni
dinastiche, le famiglie nobiliari di mezza europa. Ebbero così buon gioco gli
avversari del catarismo nel coalizzarsi vuoi con l’Imperatore, vuoi con nobili
locali, o barattare investiture papali ai regnanti, in cambio di roghi e
genocidi. Malgrado questa barbara violenza, il catarismo è sopravvissuto nello
spirito di coloro che autenticamente si riconoscono in esso, e ne hanno
mantenuto vivo il ricordo e il patrimonio culturale e filosofico.
Il Culto
DUALISMO
ASSOLUTO, DUALISMO MITIGATO
E’ necessario
premettere che lo gnosticismo dei primi secoli della cristianità raccoglieva
due grandi matrici: quella alessandrina e quella orientale. Queste si
caratterizzavano non solo per elementi formali quali la strutturazione delle
forme aggregative, il corpo rituale, e il diverso stile narrativo degli
scritti; quanto per la profondità della frattura che esiste fra il piano
manifestativo umano, e il piano superiore divino. La matrice orientale narrava
un dualismo netto e verticale, che vedeva due divinità fra loro antitetiche e
coeve. Lo gnosticismo di matrice alessandrina proponeva una frattura pneumatica
orizzontale, causata da un gesto di ribellione o di amore snaturato, da cui in
seguito era nato questo nostro mondo. Entrambe le visioni cosmogoniche trovano
coincidenza, ed è qui l’unicità della prospettiva gnostica, nel considerare la
creazione espressione di un dio minore ostile all’uomo. L’uomo, nella visione
degli antichi gnostici, si trova imprigionato in un mondo inferiore
ingannevole, separato dal mondo della luce verso cui anela il ritorno.
Parimenti il
catarismo al proprio interno ripropone tale alternanza, dove alcuni abbracciano
un dualismo assoluto, ed altri un dualismo mitigato. E’ però da ricondursi alla
prima forma di dualismo la vera radice catara, in virtù della genesi stessa di
questa religione che trova radicamento in Francia, tramite la trasmissione del
corpo docetico dai Bogomilli. Il Bogomilismo era una setta eretica cristiana
organizzata in forma di Chiesa, con proprie diocesi in tutta l’Europa
balcanica. La nascita di questa religione è collocabile nel IX secolo, quindi
precedentemente al catarismo, ed è a sua volta una gemmazione e derivazione dei
pauliciani, setta ereticale dualista del VII secolo, che venne dispersa dalle
persecuzioni dell’Impero Romano d’Oriente, e successivamente dalla repressione
turca. I bogomili, così come i pauliciani, rappresentano la continuazione del dualismo di matrice orientale. Un
dualismo quello orientale, che nasce attorno alla fine del terzo secolo
dell’era cristiana, caratterizzandosi per la forma di chiesa, e per la
vocazione a raccogliere elementi figurativi e mitologici di altre religioni,
così come per il fervente apostolato. Il manicheismo è stata la prima religione
universale della storia umana, e si è spinto dalla Persia all’Egitto, alla
penisola balcanica, fino a raggiungere il cuore della Cina dove sopravvisse
fino al XV secolo.
Dualismo Assoluto
Gli elementi
salienti del dualismo cataro assoluto, sono da ricercarsi nell’esistenza di due
principi ed
enti divini antagonisti, ed irriducibili: Dio e Satana. Dove il secondo viene
identificato nel Dio dell’Antico Testamento. Dio, il dio della Luce e dello
Spirito, ha creato gli esseri perfetti, mentre Satana ha dato vita al mondo in
cui viviamo.
La narrazione
mitologica catara, ci narra che Lucibello, il figlio prediletto di Satana, con
l’astuzia si introduce nel Regno della Luce, e con l’inganno della lusinga
sensuale, mostra un demone femmina, seduce Angeli intenti ad adorare Dio.
Questi distolgono lo sguardo dal Dio della Luce, ed inebriati dai sensi, cadono
in grande numero sulla terra, dove vengono imprigionati in corpi di fango. Gli
angeli perdono memoria di ciò che erano per loro diritto di nascita, e danno
vita all’umanità. Ecco quindi che l’essere umano è una creatura scissa, dove il
corpo è frutto delle arti magiche ed ingannevoli di Satana e di suo figlio
Lucibello, coadiuvati dalle schiere demoniache
mentre in se conserva lo Spirito che è frutto del Padre della Luce.
Così come in
altri miti gnostici, il Padre della Luce si muove a pietà e manda suo figlio
Cristo a portare, novello Prometeo, la conoscenza che redime e salva gli uomini
in grado di accoglierla. Cristo non è fatto di carne, non è nato da ventre di
donna, il suo è un corpo apparente, in quanto è formato completamente da puro
Spirito. Cristo quindi non soffre in croce, non subisce la passione, in quanto
non ha corpo (docetismo). Gli insegnamenti spirituali sono trasmessi ai buoni
uomini, gli apostoli, dal Cristo stesso, e questi li amministravano con
pienezza formale e sostanziale. Tramite trasmissione, questi insegnamenti
giunsero fino ai buoni uomini di Occitania che impartivano il Consolamentum.
Questo
sacramento riveste carattere centrale nella Fede catara. Il Consolamentum, o
Battesimo con lo Spirito e il Fuoco, rappresenta la discesa dello Spirito Santo
da Dio e la sua unione con l'anima, per l'intercessione del Cristo. Solo un
Buon Uomo poteva amministrare il
Consolamentum, il quale annulla gli effetti della caduta e ristabilisce
il fedele nello stato di grazia precedente. Durante la Cerimonia, che avveniva
dopo la Tradizione della Preghiera, veniva pronunciato quanto prescritto dal
Rituale. Prima l'Anziano tra i Buoni Uomini imponeva il Libro (il Vangelo di
Giovanni) sul capo del consolando, che riceveva quindi l'imposizione della mano
destra sul capo da parte di ognuno dei Buoni Uomini. Presso alcune comunità il
fedele veniva poi bagnato dall'acqua, ma è bene far notare che quest'acqua non
svolgeva alcuna funzione sacramentale.
Coloro che
avevano ricevuto il Consolamentum erano persone vincolate dalla Regola. Questa
prescriveva la completa astinenza da ogni cibo generato dal coito, ossia dalla
carne, dalle uova, dal latte e da qualsiasi derivato. Erano invece ammessi
pesci, crostacei e molluschi, in quanto è detto da Cristo che la carne nata
dall'acqua è nata senza corruzione. Era necessaria anche la totale rinuncia a
ogni forma di sessualità e persino al contatto casuale con persone di sesso
opposto. La Preghiera del Padre era prescritta seguendo le ore del giorno e
della notte, e prima di mangiare o di bere qualsiasi cosa; vi erano tre
Quaresime, e ogni lunedì, mercoledì e venerdì erano di digiuno. Il
Consolamentum comportava l'immediato e totale perdono per ogni peccato o
crimine commesso in precedenza, ma decadeva all'istante ad ogni violazione
della Regola, con la necessità di essere nuovamente impartito dopo un lungo
periodo di penitenza e purificazione. Ai Buoni Uomini toccava la divulgazione
delle idee catare, come missionari.
Il
Consolamentum, oltre ad essere impartito durante la cerimonia, veniva
amministrato a persone gravemente malate, che rischiavano di morire
improvvisamente, oppure in punto di morte. Ad esempio era molto comune tra i
soldati che difendevano i loro compagni dalla crociata lanciata contro i catari
dalla Chiesa di Roma.
Onde fugare
velleità moderne, di chi troppo ama fregiarsi di titoli e cariche, è necessario
ricordare che il Consolamentum, perchè fosse efficace, necessitava dell’adesione alla Regola. Questa implicava
una serie di precetti morali, sociali ed alimentari molto stretti, e la sola
inosservanza di uno di essi determinava la perdita di validità del sacramento.
che vieta ogni compromesso con la carne. Non era possibile avere proprietà
materiali, si doveva servire gli altri membri della comunità, ogni forma di
violenza, anche per difendersi, era bandita, non era possibile mangiare carne,
non si doveva avere nessun tipo di rapporto sessuale, si doveva praticare tre
quaresime annue, e più volte al giorno e alla notte si doveva recitare la
preghiera del Padre.
Una disciplina
spirituale molto ferrea, che non permette nessun furbesco aggiramento, e che
stride con l’evidenza di molti presunti vescovi catari moderni e contemporanei,
che derivano il loro potere dall’ignoranza e dalla credulità.
Nella visione
catara, chi riceveva il Consolamentum, e moriva senza aver infranto i voti che
lo rendevano valido, si salvava abbandonando, alla consunzione, il corpo
materiale frutto di Satana. Colui che non trovava salvezza invece trasmigrava
in altri corpi umani, fino a rinascere cataro, e ricevere il Consolamentum. In
base alle varie interpretazioni era previsto un numero prefissato di
trasmigrazioni per potersi liberare dagli inferi, identificati con questo
mondo, e ritornare alla dimora celeste. Nel momento in cui verranno meno i
Buoni Uomini, e non sarà più possibile impartire il Consolamentum, il mondo, in
accordo con l’apocalisse di Giovanni, diverrà una pozza ardente di stagno e
zolfo.
In questa
narrazione mitologica ritroviamo elementi che si riferiscono a diverse correnti
gnostiche. Abbiamo ad esempio elementi barbelognostici, come la creazione del
corpo dell’uomo da parte degli angeli e dei demoni del Demiurgo, che anche qui
è individuato nel dio dell’antico testamento. Troviamo la distinzione fra
vecchio e nuovo testamento cara a Marcione, a cui si deve la prima raccolta
delle epistole di San Paolo. Ancora ritroviamo il conflitto eterno fra Dio e
Satana, due divinità eterne e coeve, che è perno di tutta la speculazione
manichea. Lo stesso Consolamentum oltre a riferirsi alla discesa dello Spirito
Santo sulla testa degli Apostoli, affonda le proprie radici nella tradizione
del fuoco zoroastriana. Molto ancora vi sarebbe da dire, ma ritengo che questi
semplici spunti siano sufficienti per innestare curiosità ed autentica ricerca
nel lettore.
Dualismo Attenuato
Questa corrente
del catarismo considerava l’esistenza di un Dio unico, legato al bene e alla
luce, e dei suoi due figli Satanael e Gesù. Il primogenito, Satanel, era stato
delegato al governo del cielo, e poteva a sua volta creare. Purtroppo
l’orgoglio, la volontà di sostituirsi al padre spodestandolo dal trono supremo,
lo convinse a muovere guerra. Seducendo e trascinando dalla sua parte un gran
numero di angeli, scatenò una guerra nel regno dei cieli, ma alla fine venne
sconfitto, cacciato dal cielo e precipitato sulla terra. Capace ancora di
creare, diede forma all’Uomo e alla Donna, cercando di riprodurre sulla Terra
le apparenze del mondo superiore. Un nuovo regno completamente deformato dalla
violenza, dalla corruzione, dalla blasfemia e dal dolore.
Il Padre unico
venne mosso a compassione e pietà per la sorte degli uomini, decise quindi di
togliere a Satanel il potere di creare, pur lasciandolo al governo della Terra,
ed inviò il suo secondogenito, in forma spirituale, ad impartire l’insegnamento
per poter tornare al regno dei cieli.
Il dualismo
assoluto e il dualismo mitigato cataro, coincidevano per quanto concerneva i
precetti morali e sociali, e la funzione salvifica riservata
all’amministrazione del consolamentum. Ecco quindi che entrambi, come abbiamo
visto, condannavano la lussuria e il matrimonio in quanto avevano come unico
risultato quello di aumentare i servi di Satana. Avevano in avversione i
governanti in quanto erano visti come i vassalli di Satana, uomini
completamente votati al male. Condannavano la bramosia verso le cose di queste
mondo. Proibivano l’uccisione di animali, i quali potevano essere gli involucri
di anime che successivamente si sarebbe incarnate in catari, oppure anime che
non erano state in grado di terminare il ciclo delle trasmigrazioni. Inoltre
entrambi disconoscevano l’antico testamento, come espressione e glorificazione
di Satana, e consideravano la Chiesa di Roma corrotta, nel migliore dei casi, o
la Chiesa di Satana, nel peggiore.
Conclusioni
Ovviamente molto bisognerebbe dire e commentare attorno
ad un certo gnosticismo moderno e contemporaneo, che si è appropriato di
concetti e riti catari travisandone la sostanza dell’insegnamento, e la
pienezza spirituale da questo rappresentata. Non è però questo il luogo e il
tempo per analizzare come certe Chiese Gnostiche niente abbiano a che dividere
con il catarismo, e come queste dovrebbero essere profondamente purificate e
rettificate affinché solo in parte siano in grado di raccogliere tale eredità.
Mi preme invece sottolineare come il catarismo ha non ha
rappresentato un frutto tardivo dello gnosticismo, quanto piuttosto esso
rappresenta l'ultima espressione organizzata di tale movimento religioso e
spirituale. Dal Battista, a Mani, ai Paulicani, ai Bogomilli, per giungere ai
Catari ecco la strada secolare che lo gnosticismo ha compiuto per fecondare il
cuore dell’Europa. Un tragitto lungo migliaia di chilometri, e che si è snodato
lungo undici secoli fra guerre, persecuzioni, contenziosi filosofici e
spirituali, per poi arrestarsi innanzi alle armi e al genocidio.
Al contempo il catarismo raccoglie molto delle varie
tradizioni gnostiche degli albori. In esso riscontriamo temi cari a Marcione, e
cioè la dicotomia fra Nuovo ed Antico Testamento, che vede il secondo
espressione e glorificazione del Demiurgo/Satana e il primo novella salvifica
del Padre Buono. La guerra fra la luce e la tenebra i cui echi si ritrovano
nello zoroastrismo, nel mazdismo e nel manicheismo. Così come la funzione della
donna come elemento di caduta e seduzione, perno dei barbelo gnostici. Molto
altro ci sarebbe ancora da dire e da evidenziare, e sarà centro di un prossimo
lavoro, mi preme però concludere ricordando che il catarismo non era un abito
da indossare in guisa della stagione, ma l’espressione di un orientamento, di
una prospettiva spirituale ben determinata. Inconciliabile, essa, da quella che
vede una linearità fra Creatore/creazione/ creatura, e che molto pretende in
quanto a requisiti sostanziali da parte dei fedeli che in essa si riconoscono.
Elenandro XI S:::I:::I:::
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