domenica 10 dicembre 2017

LI. L’INSUBORDINAZIONE (UN ANNO UN PERCORSO)




Carissimi Amici,


Vi propongo di inserire nei nostri umili lavori, tesi alla reintegrazione, le meditazioni integrali di Paul Sédir. E' da questo iniziale scritto, del Fratello Sédir, che sono poi state tratte le nostre tanto amate "meditazioni dei 28 giorni".Ecco quindi che per riscoprire l'essenza reale di questa pratica di spogliazione e rettificazione, trovo utile, per coloro che lo desiderano, intraprendere assieme questo percorso di riflessione scadenzato lungo tutto il corso dell'anno.Vi propongo quindi la prima delle meditazioni-riflessioni la cui estensione è valevole per tutta la settimana.Per quanto concerne come praticare, vi consiglio, se lo desiderate, la seguente pagina: La Pratica delle Meditazioni di Paul Sédir.


LI. L’INSUBORDINAZIONE

"Caricatevi il mio giogo; Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero. " (Matteo XI, 29, 30)

Le resistenze, i rifiuti, le discussioni, i volti ostili, le impazienze, gli ammutinamenti, i mormorii, gli allontanamenti, le ribellioni, le rivolte sono diversi aspetti della stesso spirito di personalismo. L'essere umano, gli dei stessi e il verme della terra nascono tutti qui in basso per imparare ad obbedire. Dio è un padre di famiglia che chiede ai suoi figli la loro docilità, non per Se stesso, ma per  essi stessi. Egli sa che la rivolta li conduce alla perdizione. Quando è certo della loro sottomissione, gli rende loro la libertà; ancor di più, Egli si fa loro servitore.
Considerando in profondità le cose, è da Dio che tutto proviene. Il re, il ministro, il poliziotto, il capomastro, nessuno avrebbe alcuna autorità su di me, se Dio non gliela avesse donata in modo più o meno mediato. Ancora una volta sono io stesso, ciò che ero in precedenza, che ha donato il mio essere oggi ai capi a cui sono sottomesso.
Se le mie incarnazioni passate sono quelle per cui io adesso mi trovo sotto il giogo dei regole oppressive, di chi la colpa? Se la legge che mi tiranneggia mi sembra ingiusta, la mia rivolta non farà altro che stringere ancor di più la presa; e la mia vittoria temporanea contro di essa causerà una tirannia ancora più dura. Una violenza non è distrutta da una violenza contraria; essa cambia solo di forma. L'esecuzione di un assassino non purificherà il suo cuore: qualcosa di altro è necessario per questo.
Se io sono sufficientemente maestro di me stesso per obbedire, senza sforzo, a qualsiasi ordine, nessuno avrà più il potere di comandarmi. La Vita mi domanda l'obbedienza solamente perché la rivolta abita ancora in me.
E, maggiormente sarò giunto alla perfetta obbedienza, all’obbedienza degli Angeli, questa potrebbe anche essere di dover obbedire a degli ordini illegittimi in apparenza, per offrire ai rivoltosi un esempio vivo e puro. L’innocenza sola è veramente creatrice.

OSSERVANZA: Se voglio crescere più velocemente, oltre ai miei superiori cercherò di obbedire ai miei pari e anche i miei inferiori.




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