domenica 20 agosto 2017

XXXIV. LA STORDITEZZA (un anno un percorso)


Carissimi Fratelli,

Vi propongo di inserire nei nostri umili lavori, tesi alla reintegrazione, le meditazioni integrali di Paul Sédir.
E' da questo iniziale scritto, del Fratello Sédir, che sono poi state tratte le nostre tanto amate "meditazioni dei 28 giorni".
Ecco quindi che per riscoprire l'essenza reale di questa pratica di spogliazione e rettificazione, trovo utile, per coloro che lo desiderano, intraprendere assieme questo percorso di riflessione scadenzato lungo tutto il corso dell'anno.
Vi propongo quindi la prima delle meditazioni-riflessioni la cui estensione è valevole per tutta la settimana.
Per quanto concerne come praticare, vi consiglio, se lo desiderate, la seguente pagina: La Pratica delle Meditazioni di Paul Sédir.

XXXIV. LA STORDITEZZA

"Chi cercate? - Gesù di Nazareth - Sono io. "(Giovanni XVIII, 4, 5)

Divertimento, versatilità, imprudenza, mancanza di lungimiranza, spensieratezza, inesattezze, omissioni, sviste: sono altrettanti difetti di attenzione. Conducono al fallimento, allo scoraggiamento, alla stanchezza. Accrescere la capacità di attenzione è una fonte di pazienza; dobbiamo dedicarci tranquillamente, senza problemi, con delicatezza, con tenacia; ogni dettaglio è importante; eventuali ostacoli devono ricevere le mie meticolose cure.
Le emozioni, i pensieri, le azioni, le parole sono proiettate nell'atmosfera attraverso un’emissione dinamica, e, dopo una traiettoria più o meno lunga e tortuosa, ritornano al punto di origine. Ogni concentrazione produce nel corpo fluido un punto di vuoto in cui sono attratte queste piccole comete; in questo modo nascono le associazioni di idee, così fastidiose quando si desidera meditare.
Gli adepti hanno metodi per aumentare la capacità di attenzione, per calmare queste effervescenze, per liberare il pensiero; il mentalismo, lo psichismo, il magnetismo personale degli americani che si sono appropriati di tutto quanto potevano dalla psicologia orientale. Ma tutto questo è artificio ed innesto abusivo di energie. L'uomo non ha il diritto di prendere una forza, di farla uscire dal suo ambito per installarla altrove. Egli crede, in questo modo, di essere molto intelligente; ma è solo tiranno, distruttore e seminatore di disordine.
L'essere umano è come tutte le altre creature: è dal centro che si sviluppa e non dalla circonferenza; e il suo centro è il suo cuore.
Questa formazione non è affatto una potatura; si tratta di una coltura normale nella piena terra, di lavoro fisico sotto il sole vivificante della buona volontà; niente abbatte; essa consolida, essa organizza e unifica.

OSSERVANZA: Non lasciarti andare all’inerzia o al sogno ad occhi aperti.



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