venerdì 1 settembre 2017

XXXVI. L’INQUIETUDINE (un anno un percorso)



Carissimi Fratelli,

Vi propongo di inserire nei nostri umili lavori, tesi alla reintegrazione, le meditazioni integrali di Paul Sédir.
E' da questo iniziale scritto, del Fratello Sédir, che sono poi state tratte le nostre tanto amate "meditazioni dei 28 giorni".
Ecco quindi che per riscoprire l'essenza reale di questa pratica di spogliazione e rettificazione, trovo utile, per coloro che lo desiderano, intraprendere assieme questo percorso di riflessione scadenzato lungo tutto il corso dell'anno.
Vi propongo quindi la prima delle meditazioni-riflessioni la cui estensione è valevole per tutta la settimana.
Per quanto concerne come praticare, vi consiglio, se lo desiderate, la seguente pagina: La Pratica delle Meditazioni di Paul Sédir.

XXXVI. L’INQUIETUDINE

"Il domani si preoccuperà di se stesso"(Matteo VI, 34)

La paura, anche nelle sue sfumature più lievi, indebolisce il morale e il fisico. Cosa ho io da temere, dal momento che nulla accade senza il permesso di Dio? Niente accade che io non ho meritato; non succede nulla che non sia per il mio bene; nessuno che sia realmente, spiritualmente, più forte di me mi può attaccare.
Se potessi vedere quante forze e quante entità hanno lavorato affinché io nascessi; quante così che io potessi avere un pasto; quante perché potessi attraversare un bivio! Capirei quanto la mia vita è preziosa, e che il mio Amico mi ama infinitamente; ma non avrei altro che il merito di essere ragionevole. E il mio Amico non vuole un’amicizia ragionevole: questa viene di conseguenza; Lui vuole che vada con lui nel soprannaturale, dove non ci sono più cose ragionevoli, dove non c'è più logica e convenienza; Egli vuole che io entri nel Suo amore. Questo è il motivo per cui Egli mi lascia nell’ignoranza.
Queste preoccupazioni che mi rendono anemico sono della ragione; questo è il motivo per cui dovrei rimuoverle.
Se un vagabondo mi attacca è perché io stesso ero un brigante. Se il mio compagno mi abbandona, è perché ho tradito la sua fiducia. Ciò che l'uomo semina, è quanto raccoglie.
L’inquietudine soffoca intelligenza, acceca l’intuizione, attira la sfortuna, il fallimento, la stessa malattia stessa che essa teme. Il chiaro presentimento di una catastrofe, se il dovere mi chiama, non deve distrarmi dalla mia strada, perché sono nelle mani di Dio.
Non sarò né avventato, né vile. La calma attira fortuna e la irradia; essa sventa gli intrighi; dissipa gli ostacoli; essa è l'araldo della vita interiore. Chi mi può disturbare, dal momento che il Signore cammina con me?


OSSERVANZA: Cercare l'aiuto del Verbo, e marciate dritti oltre l'ostacolo.

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