martedì 6 giugno 2017

La Reale Iniziazione




Molto si parla di iniziazione e di quanto ad essa connesso. Cultori di esoterismo e di spiritualità, spesso come animati da una frenesia famelica, transitano da Ordine ad Ordine, da struttura a struttura da Guru a Guru senza soluzione di continuità, costrutto e comprensione. 

Ciò accade per una serie di fattori squisitamente umani e intimamente connessi alla nostra degenerata epoca. 

Da un lato l'uomo ricerca, fuori da se stesso, la soluzione di una serie di problemi, di agiti, ansie, inadeguatezze che sono radicate nella mente e nell'anima. Bussa ad ogni porta, da seguito ad ogni diceria e insegue ogni chimera; senza minimamente interrogarsi attorno a quei dolori lancinanti e a quei strappi interiori che funestano il suo profondo.

Dall'altro lato dobbiamo tenere conto che la nostra società, i suoi sistemi culturali e gli inganni del patto sociale spingono molti a credere che ogni cosa sia disponibile quasi senza sforzo alcuno. Illudono che il possedere sia mezzo sufficiente per essere. Purtroppo non è così, e malincuore si osserva che tale impronta psicologica deleteria ammorba anche troppi ricercatori.

E' necessario comprendere che l'iniziazione non è un PUNTO DI ARRIVO, è bensì un PUNTO DI PARTENZA. Essa è il riconoscimento, così i nostri rituali associativi ricordano, di uno stato di BISOGNO dell'uomo. Qual'è questo bisogno ? Non certo quello di apparire. Non certo quello di compensare deficienze sociali e materiali. Non certo quello di ingannare il tempo. E' bensì la progressione verso la riconciliazione dell'uomo con se stesso e con il sacro che in esso alberga. Ovviamente per giungere a tale nobile obiettivo è necessario comprendere i danni, i dolori i liquami della nostra composita condizione interiore. Posso assicurare che ciò non è privo di dolore e impegno; altrettanto posso assicurare che quanto è privo di dolore e impegno ha ben poco significato e durevolezza.


Da ciò discende che la reale iniziazione è la vita vissuta consapevolmente in ogni suo aspetto.

Amico mio credo molto in questa frase. Essa rappresenta il punto di arrivo di ognuno di noi. Essa rappresenta, ben oltre ogni patente/bolla/filiazione, la necessità di comprendere ogni singolo aspetto della nostra vita. Come gli accadimenti influenzano il nostro livello dell'essere, cosa vi è dietro il nostro agire, quali sono i nostri attaccamenti e quali paure si agitano nell'ombra. Solo attraverso questo necessario punto di partenza, l'iniziazione avrà pieno significato e rappresenterà un NUOVO INIZIO.

Il resto, in assenza di tale comprensione, è vuota forma. Vi è la forte esigenza che l'iniziato porga lo sguardo laddove l'opera deve essere compiuta e non dove il luccichio attrae le falene.

Elenandro XI

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