sabato 3 giugno 2017

XXIII ELOGIO (un anno un percorso)



Carissimi Fratelli,

Vi propongo di inserire nei nostri umili lavori, tesi alla reintegrazione, le meditazioni integrali di Paul Sédir. 
E' da questo iniziale scritto, del Fratello Sédir, che sono poi state tratte le nostre tanto amate "meditazioni dei 28 giorni". 
Ecco quindi che per riscoprire l'essenza reale di questa pratica di spogliazione e rettificazione, trovo utile, per coloro che lo desiderano, intraprendere assieme questo percorso di riflessione scadenzato lungo tutto il corso dell'anno.

Vi propongo quindi la prima delle meditazioni-riflessioni la cui estensione è valevole per tutta la settimana. 
Per quanto concerne come praticare, vi consiglio, se lo desiderate, la seguente pagina: La Pratica delle Meditazioni di Paul Sédir.

XXIII. LA RICERCA DELL’ELOGIO

"Gli uomini di questa generazione sono come i bambini seduti in piazza, che gridano gli uni agli altri: Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato; abbiamo cantato dei lamenti e non avete pianto". (Luca VII, 32)

L’approvazione è una moda il cui candore mi fa sorridere quando la vedo negli altri; in me non la vedo. I professionisti della celebrità dispongono di abilità infinite nella raccolta dei molti apprezzamenti; essi sono responsabili di  vane manovre; cacciatori dell’effimero. Il Fato, un giorno, li costringerà a nutrirsi di illusioni.
Siamo forse stoici? Dunque cosa importa la lode o il biasimo, se si cerca solamente la testimonianza della propria coscienza? La reputazione, la popolarità, non appaiono allora che dei mezzi per manipolare la folla.
Non si crede più alla regalità del Volere? Quindi bisognerà guardarsi bene dal cercare elogi: ancora di meno le adulazioni, quel magnetismo inebriante emanato da coloro che ci circondano, effluvi per cui bisogna essere molto grandi, o molto piccoli, per sfuggire.
Gli apprezzamenti ricevuti possono essere sinceri o ipocriti. Vi è nei primi un profumo di fresco, che li rende più pericolosi per la nostra modesta rispetto ai secondi. Se fossimo saggi, vedremo i complimenti che riceviamo come una trappola. Poiché l’affetto dei nostri amici può essere prevenuto; e l'interesse degli adulatori non è quello di sedurci a loro vantaggio?
Non cercare lodi ed astenersi dalla critica, ecco quello che ci conviene se vogliamo giudicare con giustizia. Altri sforzi nella stessa direzione saranno tentati nel seguito. Ma questo semplice atteggiamento di discrezione è ben sufficiente per le nostre energie attuali, e ci lascerà la mente più chiara e il carattere più indipendente.


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