sabato 15 aprile 2017

XVI. PACE NEL CUORE (un anno un percorso)


Carissimi Fratelli,

Vi propongo di inserire nei nostri umili lavori, tesi alla reintegrazione, le meditazioni integrali di Paul Sédir. 
E' da questo iniziale scritto, del Fratello Sédir, che sono poi state tratte le nostre tanto amate "meditazioni dei 28 giorni". 
Ecco quindi che per riscoprire l'essenza reale di questa pratica di spogliazione e rettificazione, trovo utile, per coloro che lo desiderano, intraprendere assieme questo percorso di riflessione scadenzato lungo tutto il corso dell'anno.

Vi propongo quindi la prima delle meditazioni-riflessioni la cui estensione è valevole per tutta la settimana. 
Per quanto concerne come praticare, vi consiglio, se lo desiderate, la seguente pagina: La Pratica delle Meditazioni di Paul Sédir.

XVI. PACE NEL CUORE

"Vi lascio la pace. Vi do la mia pace."(Giovanni XIV, 27)

Per possedere una forza, affinché divenga una parte costitutiva della mia personalità, bisogna che io l’attiri dalle immensità della sua profondità spirituale dove essa si trova allo stato perfetto. E la sola evocazione, sempre possibile, è l’Atto. Devo agire conformemente all'Ideale che io mi propongo di realizzare. Se è la pace che voglio, devo cessare la lotta dentro di me e intorno a me; per possedere la concordia, la discordia deve scomparire; per godere dell'armonia, bisogna che io lavori in armonia.
Tutto questo si trova in una parola: il perdono. Il perdono dei nemici esterni, il perdono dei nemici interni. Ai primi offrendo quanto reclamano; ai secondi agendo in conformità della legge. Perdonare il male non significa obbedire al male; devo subire il male quando io sono l'unico che ne soffre, ma devo contrastarlo quando questo attacca altre persone.
La Fontaine mi ha mostrato, nella mia infanzia, l'enorme quercia spezzata dalla stessa tempesta a cui resiste la canna. Più mi farò piccolo meno genererò delle concupiscenze e più io avrò la pace. Ma comunque, esiste un’umiltà figlia della paura, ed una pace dovuta all'egoismo. Bisogna che io mi faccia piccolo per mezzo della sincerità, perché io mi vedo come sono, spregevole e indegno. Per mezzo dell'Amore devo lasciare ai miei fratelli tutto quanto è superfluo, tutto quanto va oltre lo stretto indispensabile, in ogni necessità dei bisogni.
Qualunque cosa mi accada, seguendo questo piano irragionevole cosa posso temere, dal momento che per fare questo imito l'infinita umiltà di Gesù e che lo Spirito soffia dove Lui vuole?


OSSERVANZA: Lavorare senza la ricerca di profitto personale.

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