domenica 23 aprile 2017

XVII. LA MISSIONE DI GESÙ (un anno un percorso)



Carissimi Fratelli,

Vi propongo di inserire nei nostri umili lavori, tesi alla reintegrazione, le meditazioni integrali di Paul Sédir. 
E' da questo iniziale scritto, del Fratello Sédir, che sono poi state tratte le nostre tanto amate "meditazioni dei 28 giorni". 
Ecco quindi che per riscoprire l'essenza reale di questa pratica di spogliazione e rettificazione, trovo utile, per coloro che lo desiderano, intraprendere assieme questo percorso di riflessione scadenzato lungo tutto il corso dell'anno.

Vi propongo quindi la prima delle meditazioni-riflessioni la cui estensione è valevole per tutta la settimana. 
Per quanto concerne come praticare, vi consiglio, se lo desiderate, la seguente pagina: La Pratica delle Meditazioni di Paul Sédir.


XVII. LA MISSIONE DI GESÙ

"Sono venuto affinché le mie pecore abbiano la vita e l'abbondanza; ... Affinché  chiunque creda in me non resti nella tenebra. "(Giovanni X, 10; XII, 46)

Se io non credo che Gesù è il Figlio Unigenito del Padre posso ammettere tutte le esegesi umane: le leggende, i miti solari, i simbolismi, le iniziazioni dall’Egitto, dall’India, dalla Caldea e dal Tibet.
Ma se una particola del senso delle cose divine è stata donata a me indegno, perché noi restiamo sempre indegni nel ricevere la più piccola delle Luci eterne, io certamente so che Gesù non fu istruito da nessun adepto e da nessuna divinità. A differenza delle creature che si evolvono dal basso verso l'alto, lo sviluppo della Sua manifestazione terrena è progredita dagli spazi interiori verso quelli esteriori. Si è come involuto. Essendo la Verità, la Vita e la Via, Egli non ha bisogno di alcun studio per sapere il tutto, di nessun allenamento per potere tutto. Egli non doveva essere che Se stesso.
Cristo è una duplice perfezione: uomo perfetto, perfetto Dio. Non un uomo più evoluto rispetto agli altri, ma l'Uomo. Non un dio più grande di Brahma,  di Ahura-Mazda, o Giove, ma Dio. Potenza totale della creatura, Potenza totale di Dio, ecco la Sua Veste e il Suo mantello. Dalla sua nascita dunque, poteva tutto sapere e tutto controllare. Solo l'espressione della Sua conoscenza o del Suo potere furono soggette alle leggi della crescita fisiologica, perché Egli non è venuto in terra che solamente per obbedire a tutte queste leggi che Egli stesso aveva, fin dall'inizio dei tempi, emanato.
Le Sue parole, i Suoi gesti, i Suoi occhi seminavano la vita. Il suolo che i Suoi piedi calpestavano riceveva benedizione dal loro contatto. E ciascuna di queste innumerevoli scintille divine, deposte qua e là, nel nero humus del mondo, attendono, per aumentare e crescere, il sostegno della mia volontà. Anche io posso essere un giardiniere di questi fiori eterni. L'amore è il maestro supremo.

OSSERVANZA: Prima di qualsiasi azione chiedere a Gesù che illumini questo atto e il suo scopo.

www.martinismo.net

Nessun commento:

Posta un commento