martedì 10 gennaio 2017

BREVI RIFLESSIONI SULL’ASSOCIATO INCOGNITO

Ignis A:::I::: Loggia Abraxas (Toscana)

Mi sento di affermare che qualsiasi percorso iniziatico-esoterico, sia esso operativo che meramente speculativo, è rivolto a persone equilibrate, libere da problemi di mera sopravvivenza e con un buon grado di giudizio critico.
Non c’è “filosofia” che tenga, per chi ha la pancia vuota, non c’è libertà di scelta per chi deve risolvere le necessità di prima sopravvivenza, non c’è libertà speculativa per chi è schiavo dei Dogmi.
Penso comunque che tutti bene o male siamo sottoposti ad influenze esterne, familiari, culturali, religiose, che a livello inconscio, guidano la maggior parte delle nostre scelte, rendendo di fatto, il “libero arbitrio” una mera illusione. Rendersi conto di questo è già un primo passo per liberarsi dalle catene del preconcetto per esplorare l’inafferrabile con spirito libero e curioso ed affrontare la vita terrena con consapevolezza.
L’iniziato è come un bruco che spinto da una coscienza interiore si chiude nel bozzolo per trovare in sé stesso quelle ali che lo porteranno verso nuovi orizzonti. Gli Ordini Iniziatici sono quei bozzoli che agevolano la trasformazione personale, inducendo l’Iniziato ad una continua evoluzione.
Il Percorso Martinista in particolare, è un percorso Cardiaco, Teurgico, Sacerdotale volto ad una operatività individuale giornaliera che nutre e si avvale, di una catena eggregorica attivata dai Maestri Passati per il comune desiderio di Reintegrazione. Il lavoro Martinista deve interessare sia l’asse orizzontale, terreno che quello verticale, spirituale, portando l’Iniziato ad un continuo miglioramento armonioso e cosciente.
Inserirsi attivamente in una catena eggregorica, necessita, secondo me, l’essere riconosciuto e accettato dall’eggregore stesso, come elemento armonico. Lo spirito magnetico della catena nutre il singolo anello ma al tempo stesso ne assorbe quegli elementi di sintesi indispensabili ad una continua rigenerazione del corpo eggregorico.
Ogni componente della catena è un recipiente adatto ad accogliere ma a disposizione per essere attinto. Il buon cantiniere sa che la botte anche se di ottima qualità, deve essere “avvinata” prima che possa accogliere il risultato del suo duro, costante ed attento lavoro. Questo è quello che io intendo per grado di Associato Incognito; un periodo di purificazione ed adattamento alla Catena Eggregorica Martinista, dove il S::I::I:: verifica la consistenza dell’Associato e l’Associato si impegna ad assorbire gli elementi essenziali del lavoro attraverso un costante e quotidiano lavoro cardiaco personale.
E’ necessario instaurare un rapporto di amore, cura e rispetto dei propri attrezzi , è necessario mettere ordine nella propria vita e trovare quegli spazi indispensabili all’officina alchemica, è necessario dimostrare di avere volontà e determinazione nel perseguire la via per la  Reintegrazione, è necessario addomesticare mente e fisico ad un lavoro quotidiano per l’edificazione del tempio interiore, è necessario sperimentare su se stessi prima che intervenire incautamente sugli altri.
La ripetizione giornaliera dei salmi e delle invocazioni interagisce col subconscio rivelandosi attraverso una sorta di vibrazione sottile che attraversa il corpo e rilassa la mente. La mantralizzazione del IAO, massaggiandomi petto visceri e mente mi dona un senso di quiete interiore ed una sorta di riserva energetica da cui attingere forza e protezione.
Apro i lavori sul Prologo di S.Giovanni e mi domando come è possibile coniugare il “verbo” il “logos” con l’ “azione”, con l’operatività quotidiana; come trasformare me stesso attraverso la “parola”. La costruzione di ogni buon edificio è preceduta da un’idea e da un progetto che ne studia non solo le fondamenta e le infrastrutture ma soprattutto contestualizza l’opera all’uso e al luogo. E’ possibile che il “verbo” rappresenti l’idea e la “luce” il progetto? Un progetto che l’ottuso non solo non comprende, ma non riesce con le sue sterili teorie ad affuscarne il valore? Con questo presupposto cerco di trasformare il mio tempio ideale in un una officina operativa che realizzi il mio luminoso progetto attraverso un costante e attento lavoro quotidiano, supportato dalla guida del mio Stimatissimo Filosofo e caricato dell’energica forza Egregorica di tutti i Fratelli passati e presenti.

Il Pentacolo è la mia officina, con il suo perimetro sacro all'interno del quale fisica e metafisica trovano il loro punto d'incontro, attraverso la SHIN visualizzo quella scintilla iniziatica che irrompe sui quattro elementi, ponendosi la dove il piano spirituale incrocia quello terreno. Non mi resta che alimentare questa fiamma con coscienza ed attenzione, affinche questa rimanga circoscritta entro i confini del Sigillo e delle sue leggi divine.

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