martedì 10 gennaio 2017

TUTTO E' PERFETTO

FRANCESCO S:::I::: Collina ABRAXAS (Toscana)

Quando il Creatore terminò le sue fatiche,al termine del sesto giorno disse: Tutto è giusto e perfetto; vizi e virtù, bianco e nero,gioia e dolore,caldo e freddo. Sono gli aspetti della cosa Unica che l’uomo vive giorno per giorno. Sono gli elementi necessari alla sua evoluzione. L’iniziato sa che non vi è contrapposizione ma completamento. Il male è al servizio del bene e ne esalta le qualità,il nero è la prima gradazione di colore che assume l’Anima nell’istante in cui va ad incapsulare la Monade nella sua prima discesa. Il cammino di quell’Anima sarà sempre proteso verso il bianco,suo colore d’origine,nei suoi vari passaggi o reincarnazioni terrene che comprenderanno,andando oltre l’apparenza di tali espressioni,che se osservate con l’occhio unico dello spirito sono esperienze necessarie alla propria evoluzione atte al lento avvicinamento del bianco,alla Monade. Monade attiva e passiva,essa dà luce e riceve esperienze,perfezionando quanto è già perfetto. Parimenti in loggia non vi sono imperfezioni,ogni pensiero ogni azione è giusta e perfetta nella sua perfettibilità.
Soffermarci alla pietra grezza vorrebbe dire osservarne gli effetti senza ricercarne la causa che essa contiene,il Principio per eccellenza,causa ed effetto a sua volta. La pietra grezza è l’iniziato, iniziando, non nel suo aspetto fisico ma nella sua struttura animica, ecco perché il cammino è sempre interiore,esoterico.

Sarebbe però un errore se pensassimo che tutto rimane nascosto nell’involucro,se esiste un vero percorso evolutivo,se ne vedranno i frutti in modo tangibile,essi saranno la conferma qualitativa del lavoro interiore
svolto ed in corso di perfezionamento. E’ impensabile credere ad un avvenuto sgrezzamento della propria pietra se questa non produce buoni frutti nel mondo profano e della Tradizione. Ogni uomo percorre irrimediabilmente ed in modo irreversibile il proprio percorso evolutivo,la differenza fra profano ed iniziato sta nei tempi di realizzazione dell’Opera poco importa quante vite serviranno,quanti “vestiti”dovrà indossare quell’anima.

Il profano percorre la sua esistenza spinto dagli eventi,egli agisce istintivamente spinto dal vento del proprio karma. L’iniziato è a conoscenza delle cause e degli effetti,dei suoi pensieri delle sue azioni,egli li domina e li modifica,non è l’istinto l’artefice delle sue azioni ma la sua coscienza la sua anima tornata fanciullo,egli ha costruito il proprio ponte sulle acque di Lete, ponte che lo porta alla fontana sacra.

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