domenica 22 gennaio 2017

IV. LA SCORTESIA (un anno un percorso)



Carissimi Fratelli ed Amici Fraterni,

In occasione di questo nascente nuovo anno vi propongo di inserire nei nostri umili lavori, tesi alla reintegrazione, le meditazioni integrali di Paul Sédir. 
E' da questo iniziale scritto, del Fratello Sédir, che sono poi state tratte le nostre tanto amate "meditazioni dei 28 giorni". 
Ecco quindi che per riscoprire l'essenza reale di questa pratica di spogliazione e rettificazione, trovo utile, per coloro che lo desiderano, intraprendere assieme questo percorso di riflessione scadenzato lungo tutto il corso dell'anno.

Vi propongo quindi la prima delle meditazioni-riflessioni la cui estensione è valevole per tutta la settimana. 
Per quanto concerne come praticare, vi consiglio, se lo desiderate, la seguente pagina: La Pratica delle Meditazioni di Paul Sédir.

IV. LA SCORTESIA

"Entrando nella casa, rivolgetele il saluto." (Matteo X. 12)

Faccio bene a rimanere cortese con una persona indisponente; ma sarebbe ancora meglio se io riuscissi ad evitare di irritarmi; la mia cortesia sarà allora sincera, e produrrà i frutti della sincerità. Se mi comporto educatamente solo per fare una buona impressione, rendo esclusivamente omaggio agli dèi del rispetto umano, della menzogna e della vanità.
La scortesia non è che una difesa del mio egoismo, dei miei interessi e dei miei capricci. Sto facendo un lavoro importante, cammino assorto nei miei gravi pensieri; una persona molesta fa irruzione nel mio ufficio, un perditempo arresta il mio operato; perché spazientirmi? Queste persone sono, come me, degli strumenti della Forza Cosmica; può darsi che abbiano qualcosa da insegnarmi, senza esserne consapevoli. E, anche se io non ho compreso il loro messaggio segreto, mi avranno tuttavia reso più forte e migliore, poiché grazie a loro avrò dominato il mio nervosismo e fatto un passo avanti verso la sincerità; poiché può darsi che comportandomi gentilmente con loro, si siano ricordati che la Bontà esiste.
No, queste piccole cose non sono banalità, né sciocchezze. La terra intera è fatta di cose infinitamente piccole. Io mi esercito nella misura in cui la mia debolezza me lo permette. Non sta che a me nobilitarmi, arricchire la mia vita interiore per mezzo di magnificenze così pure, e di sontuosità così elevate, che la mia manifestazione esteriore diventi incapace di meschinità.
A forza di accumulare la sabbia delle mie piccole virtù, finirò col cementare le fondamenta del mio Tempio.


OSSERVANZA: Che il mio ideale traspaia su tutta la mia persona, sul mio viso, nelle mie parole, nelle mie attitudini e nei miei gesti.

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