domenica 5 febbraio 2017

“13 ANGELS STANDING GUARD ‘ROUND THE SIDE OF YOUR BED”



IMMANUEL I:::I::: GRUPPO LONGINO (Mantova)

"Gli Angeli, compresi gli Angeli custodi vivono e si muovono esclusivamente nella verticale. La salita e la discesa costituiscono la legge della loro vita, il loro respiro. Essi salgono verso Dio; e discendono verso l'umanità "
(Anonimo, "Meditazioni sui Tarocchi", Arcano XIV)

Così si intitola una traccia dell’album di esordio della band post-rock canadese A Silver Mt. Sion. E’ un pezzo strumentale che riesce ogni volta ad evocare, nella mia mente, vuoi per il titolo, vuoi per le atmosfere, l’immagine di Angeli che in cerchio attorno a me stendono le loro ali a protezione dalle perturbazioni ostili. In sé il brano non credo abbia particolari significati esoterici, ma la musica, come le altre forme d’arte, ha il potere di costruire collegamenti sottili che a volte superano la semplice emotività. Così mi piacerebbe trasmettere questo senso di intimità spirituale legato alla presenze delle figure angeliche, in particolare di quelle conosciute come Angeli Custodi.
Partiamo dagli elementi che ci fornisce a riguardo la Tradizione. Il concetto di Angelo in quanto intermediario e consigliere dell’uomo nel suo cammino verso Dio è di origine ebraica, tuttavia la scienza dell’angelologia e la suddivisione delle entità angeliche in gerarchie e ordini trova la sua origine nell’opera “De Coelestis Hierarchia” dello Pseudo-Dionigi l’Areopagita. L’opera fu di ispirazione ai Padri della Chiesa nella riflessione teologica sugli Angeli e il culto degli Angeli, in particolare degli Angeli Custodi, si affermò a partire da queste riflessione nella Chiesa Cattolica e Ortodossa. Vorrei soffermarmi in particolare sulla figura dell’Angelo Custode perché il lavoro martinista assume una certa importanza. Sgombriamo però subito il campo da facili sentimentalismi che non appartengono al nostro metodo. Dimentichiamoci gli angioletti new age dai colori pastello, tutti profumi di rosa, campanellini e candeline colorate, dimentichiamoci gli angeli che rispondono ad ogni nostra più futile richiesta. Le entità angeliche sono reali e accompagnano il viaggio dell’uomo nel mondo delle tenebre e nel suo percorso di Reintegrazione da sempre, sempre sono stati presenti nelle Tradizioni che, secolo dopo secolo, millennio dopo millennio, sono confluite nel corpus dottrinale iniziatico di cui oggi i martinisti fruiscono in maniere non sempre consapevole, a volte in maniera drammaticamente inconsapevole rispetto a quanto la tanta vituperata religione invece fa. Le potenze angeliche esistono come specchio della Grazia di Dio per aiutare l’uomo nel suo lungo e difficile cammino di Reintegrazione e laddove si scelga di percorrere un cammino iniziatico strutturato come il Martinismo, diventa necessario imparare a prendere coscienza e poi contatto col proprio Angelo Custode. Per cercare di chiarire la profondità del rapporto con esso affido i lettori alla lettura di un passaggio dell’ermetista cattolico e martinista Valentin Tomberg, il quale parla dell’Angelo Custode come quell’entità intermediaria che, totalmente focalizzata sulla missione di supporto all’evoluzione spirituale dell’uomo ad essa affidato, mossa dall’Amore, aiuta l’uomo a ricostruire la propria somiglianza con Dio, ovvero tutte le funzioni divine perse con la Caduta e la Prevaricazione. Il rapporto tra l’uomo e il proprio Angelo non è però scontato, l’uomo infatti, costituito a immagine di Dio, è totalmente libero nelle sue scelte, anche libero di ignorare la propria Reintegrazione. In altre parole il rapporto e la comunicazione col Santo Angelo Custode va attivamente ricercato e deve divenire totalmente intimo e profondo, solo così l’Angelo aiuterà l’uomo a costruire le proprie “ali” sottili, due superiori e due inferiori, che gli consentiranno di cavalcare le correnti astrali ed eteriche e di risalire la scala della Reintegrazione. Quando il cercatore avrà costituito le proprie ali angeliche, l’Angelo Custode avrà esaurito la propria missione e verrà liberato, consentendo all’iniziato di fare un salto di livello e di proseguire il proprio cammino con l’aiuto di un’altra entità angelica di livello superiore. Belle immagini. La realtà però è più amara. Spesso il cammino iniziatico infatti viene affrontato nella drammatica convinzione che il cercatore sia una sorta di superuomo che deve contare solo sulle proprie forze “nascoste” da qualche parte, prima di essere degno di accedere al mondo divino e comandare a proprio piacimento le entità angeliche. Questa è l’immagine più scontata che molti hanno della Teurgia. Il punto è che questo modo di vedere le cose è dannoso per il cammino iniziatico perché parte dal presupposto che l’uomo è un reietto e non ha altra possibilità che non le sue stesse forze per risalire la china e che Dio è una sorta di divinità babilonese o epicurea segregata nell’empireo cielo e disinteressata alla sorte umana. Questa visione delle cose, oltre ad essere disallineata dal continuum cristiano di cui il Martinismo è parte integrante, è operativamente inerte in quanto non tiene conto della lettera Shin.  Non esiste un ricettario specifico per ricercare questa comunione col proprio nume tutelare, con questo catalizzatore spirituale di primaria importanza che è l’Angelo Custode, esistono però gli strumenti della Via Cardiaca, la quale, come ampiamente delineato nei nostri ambienti, è la premessa e la base del cammino martinista.
Certo, la Via Cardiaca si costruisce giorno dopo giorno con la consapevolezza della purificazione, la quale deve necessariamente coinvolgere tutte le sfaccettature dell’ente uomo, solo la purificazione può condurre alla pratica della vera Preghiera, la quale consente di abbattere le barriere del pantano inferiore. Anche in questo vale la regola che non esiste uno specifico ricettario, gli stessi strumenti rituali forniti dal Martinismo diventano operativi solo se alla base c’è la volontà della purificazione, la ricerca attiva dei metodi per renderla possibile e il regime della disciplina per compierla. Così l’efficacia nella concentrazione rende possibile il controllo della propria mente e apre le porte alla visione di ciò che c’è oltre il silenzio dei pensieri; la preghiera oltre il flusso caotico dei pensieri volontari e involontari è preghiera autentica e attiva, preghiera di cuore e non di cervello, preghiera che sale ai piani divini e ritorna all’uomo in Spirito e Grazia. E’ qui che l’Angelo Custode risponde alla chiamata e tende la mano all’uomo che sa e vuole accettarla. Mi stupisco sempre di come certuni sminuiscano la Via Cardiaca considerandola come alternativa noiosa ad altre pratiche, poiché la Via Cardiaca è il passaggio unico ed inevitabile per operare con la Via Teurgica, la quale non è una dimostrazione di potenza ma un profondo bagno di umiltà e purificazione che consente, con l’aiuto della Grazia, di entrare in contatto con quelle forze divine che sono il veicolo mercuriale dello Spirito Santo. Chi fa Teurgia senza passare dalla purificazione e dalla vera preghiera si addentra in un mondo di tenebra dove le entità incontrate sono tutto fuorché entità angeliche.
L'attività cardiaca della preghiera e della meditazione deve indubbiamente partire da atti esteriori e consci, ma la costante e volontaria ripetizione temprata dalla disciplina di tali atti deve condurre alla transizione dal conscio all'inconscio. Spesso nelle disquisizioni sulla Via Cardiaca si sente parlare di "preghiera del cuore", la quale dovrebbe indicare nello specifico quell'insieme di pratiche tipiche del monachesimo cristiano orientale volte alla ripetizione mantrica di una certa breve preghiera. Ebbene, una certezza di tale pratica è che la vocalizzazione della preghiera (o mantra) diminuisce via via di percettibilità uditiva e mano a mano che la preghiera viene interiorizzata e veicolata nel plesso cardiaco diviene più profonda fino a superare i limiti della percezione, della coscienza e della mente aprendosi all'infinito universo della preghiera costante. San Paolo nella prima Lettera ai Tessalonicesi scrive "Pregate ininterrottamente" (1Ts, V, 17), e noi vogliamo arrivare allo stato vibrante e luminoso della preghiera costante che ci permette di spingere in alto vero il mondo divino proiettandoci tramite le ali astrali ed eteriche generate dal lavoro cardiaco e al tempo stesso di tornare in basso accogliendo gli influssi provenienti dal mondo divino. L'Angelo Custode ci conduce per mano insegnandoci ad usare queste ali sottili per percorrere con successo la via verticale e non sbandare sul piano orizzontale. Per camminare e muoverci sul piano orizzontale abbiamo infatti le gambe e le braccia, che simboleggiano appunto l'azione in piano. La volontà che agisce solamente nella dimensione orizzontale è una volontà cristallizzata che ha bisogno di essere posta in fase dinamica e fluida dalla risalita sul piano verticale. La ritualità illuminata dalla preghiera cardiaca realizza l'equilibrio tra orizzontale e verticale. L'uomo che tende solo alle fatiche della ritualità esteriore non pone in movimento la propria volontà e non coglie che un pallido riflesso della Luce proveniente dai mondi divini, mentre l'uomo che tenta un puro slancio verticale rischia seriamente di movimentare correnti provenienti dal basso senza farsi trasportare dalle correnti provenienti dall'alto, il che può condurre allo sbando e alla deriva nel caos dei piani inferiori dove pullulano larve e forme illusorie.
Mi sento, alla luce di ciò, di dare qualche consiglio per ai FF e SS che stanno compiendo come me il loro viaggio:
-    cerca l'intimità col tuo Santo Angelo Custode, è qualcosa che si costruisce giorno per giorno ma solo se la si cerca a partire dalle piccole cose. Egli è il guardiano della tua coscienza più profonda e prima di trovarlo in maniera traumatica è bene avvicinarsi a piccoli passi partendo anche da atti esteriori. Chiedigli aiuto ma senza sforzare la tua fantasia o imbarcarti in strane visualizzazioni, rischieresti solo di trovarti a vagare in territori dove creature di vario tipo sono pronte ad ingannarti pur di carpirti anche un solo baluginio della Luce divina che alberga nei Figli immagine di Dio.
-    Ricordati che il tuo lavoro nella catena Martinista è sorretto, nutrito e tutelato da molte forze, ma nulla vale se non applichi la volontà nell'umiltà con la retta intenzione. L'Angelo Custode esiste primariamente per aiutarti a scoprire quale sia la retta intenzione e per sostenerti quando fai fatica ad essere abbastanza umile e paziente, ma la volontà è solo farina del tuo sacco ed è funzione della tua libertà in quanto Figlio di Dio.
-    Esercitati a controllare la tua mente e a non esserne mai schiavo. Fallo in ogni istante della tua vita, impara ad osservare il fluire della tua mente. È difficile ma puoi farcela. Basta un istante per accorgersi di quanto la mente vada per conto suo, fai tesoro di quel singolo istante e usalo come modello per i tuoi sforzi. Non devi eliminare la mente, la devi controllare, devi imporre alla mente di aiutarti quando serve e di farsi da parte quando è il momento. I Figli di Dio vivono in tutte le dimensioni dell'essere, come ci ha insegnato S. Paolo, quindi devono dedicare la giusta importanza ad ogni parte perché la presenza dell'uomo nel Creato è la prova che Dio ha stabilito una dimora di Luce nelle tenebre.
-    Prega senza sosta.
-    "Invoca spesso" (cit. zio Al)
"Non ti accadrà alcun male, né piaga alcuna si accosterà alla tua tenda. Poiché egli comanderà ai suoi Angeli di custodirti in tutte le tue vie. Essi ti porteranno nelle loro mani, perché il tuo piede non inciampi in alcuna pietra. Tu camminerai sul leone e sull'aspide, calpesterai il leoncello e il dragone"  (Sal 91, 10-13)
"Ma se presso a lui vi è un angelo, un interprete, uno solo fra mille, che mostri all'uomo il suo dovere, Dio ha pietà di lui e dice: "Risparmialo dallo scendere nella fossa; ho trovato il riscatto per lui". (Gb 33, 23-24)

"Norme per la conquista della terra promessa
Ecco, io mando un Angelo davanti a te per vegliare su di te lungo la via, e per farti entrare nel luogo che ho preparato" (Es 23, 20)

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