domenica 12 febbraio 2017

VII. IL ROVESCIO DELLA FORTUNA (un anno un percorso)

Carissimi Fratelli ed Amici Fraterni,

In occasione di questo nascente nuovo anno vi propongo di inserire nei nostri umili lavori, tesi alla reintegrazione, le meditazioni integrali di Paul Sédir. 
E' da questo iniziale scritto, del Fratello Sédir, che sono poi state tratte le nostre tanto amate "meditazioni dei 28 giorni". 
Ecco quindi che per riscoprire l'essenza reale di questa pratica di spogliazione e rettificazione, trovo utile, per coloro che lo desiderano, intraprendere assieme questo percorso di riflessione scadenzato lungo tutto il corso dell'anno.

Vi propongo quindi la prima delle meditazioni-riflessioni la cui estensione è valevole per tutta la settimana. 
Per quanto concerne come praticare, vi consiglio, se lo desiderate, la seguente pagina: La Pratica delle Meditazioni di Paul Sédir.


VII. IL ROVESCIO DELLA FORTUNA
“E’ più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel Regno di Dio”. (Marco, X, 25)
La ricchezza è un dono del Genio della Terra; dal punto di vista di Dio essa è una prova delle più pesanti. Perderla è come essersi sbarazzati di un bagaglio ingombrante. Tuttavia le parabole del Vangelo mi insegnano che i ricchi non dovrebbero sottrarsi alla responsabilità della loro condizione, e tantomeno congelare le loro ricchezze per paura o per evitare la fatica. Un milionario non dovrebbe pertanto declassarsi; sarebbe preferibile che ciascuno mantenesse il proprio ruolo secondo le convenzioni sociali e mondane. Inoltre una famiglia ricca ma caritatevole non accumula: al contrario dona. D’altro canto perché non subire delle perdite per motivi nobili? Fin troppo spesso ci roviniamo per motivi disonorevoli.
Se mi capita di trovarmi in rovina per mio errore, allora dovrò soltanto rimettermi all’opera con pentimento e coraggio. Se sono rovinato a causa del mio idealismo e per la beneficenza fatta, allora la pace del mio cuore mi donerà conforto. Se la perdita è stata provocata da una serie di circostanze, allora saprò vedere la sfortuna come fosse un tonico potente. Quando l’oro affluisce non siamo troppo propensi a credere che sia solo merito nostro? Non siamo troppo orgogliosi delle nostre capacità finanziarie, e non dovremmo invece evitare di disprezzare i meno fortunati?
Tutti gli uomini fanno parte senza saperlo e, quasi sempre, senza volerlo di un disegno della Provvidenza, compreso il più avido profittatore e speculatore, così come il più maldestro negli affari. Ci saranno sempre ricchi e poveri, fino a quando gli uomini non impareranno ad amarsi tra loro. Un milionario può essere povero dal punto di vista dello Spirito, ma se non si considererà altro che il semplice gestore delle sue ricchezze, sarà più vicino alla Verità del mendicante invidioso e pieno di odio.
OSSERVANZA: Non prendere mai come pretesto che sei a corto di denaro per rifiutare un aiuto.

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