domenica 5 febbraio 2017

VI. LO SPRECO (un anno un percorso)


Carissimi Fratelli ed Amici Fraterni,

In occasione di questo nascente nuovo anno vi propongo di inserire nei nostri umili lavori, tesi alla reintegrazione, le meditazioni integrali di Paul Sédir. 
E' da questo iniziale scritto, del Fratello Sédir, che sono poi state tratte le nostre tanto amate "meditazioni dei 28 giorni". 
Ecco quindi che per riscoprire l'essenza reale di questa pratica di spogliazione e rettificazione, trovo utile, per coloro che lo desiderano, intraprendere assieme questo percorso di riflessione scadenzato lungo tutto il corso dell'anno.

Vi propongo quindi la prima delle meditazioni-riflessioni la cui estensione è valevole per tutta la settimana. 
Per quanto concerne come praticare, vi consiglio, se lo desiderate, la seguente pagina: La Pratica delle Meditazioni di Paul Sédir.

VI. LO SPRECO

“ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha.”(Matteo, XXV, 29)

Riflettiamo sulla mole di lavoro, sulla quantità di tentativi infruttuosi, sull’ingegnosità che vengono spesi per fabbricare le mille piccole cose che abbiamo fra le mani ogni giorno. Quante energie utilizzate, affinché io possa gustare un pezzo di pane, o affinché mi abbottoni un abito, o perché io possa scrivere una lettera? Se io ricapitolassi alla sera quanti gesti fatti e quante parole dette sono stati inutili, quanti oggetti ho gettato via, quanti cibi sprecati, quanti passi immotivati ho fatto e quante fantasie vacue ho alimentato! Forze sprecate e distrutte per capriccio, per ignoranza!
Allo stesso tempo, io so in che modo la Natura tiene conto di tutto, di un filo d’erba tagliato e di ogni insignificante attimo. So di esserle debitore, e so di abusare dei Suoi doni; sia che io li lasci improduttivi o che li dilapidi, si tratta in ogni caso di una mia responsabilità. Colui che getta via del pane nel ruscello, si condanna da solo a soffrire la fame. Colui che maltratta o sfrutta i propri animali, condanna se stesso alla rovina. Chi utilizza la propria forza o la propria intelligenza senza un valido motivo, condanna se stesso alla debolezza e all’imbecillità.
Non potrò evitare le conseguenze dei miei errori, se non imparando a controllarmi, a fare ogni cosa a suo tempo, a utilizzare il tempo così prezioso! Io sono parte integrante di un grande e complesso Tutto. L’Invisibile mi collega a tutte le creature in un modo di gran lunga più saldo di come la mia forza vitale colleghi fra loro gli organi del mio corpo e le loro cellule. Dell’energia che emetto, niente va perduto. Nulla di tutto ciò che l’apparente casualità mi pone di fronte è senza valore.


OSSERVANZA: Essere parsimonioso con te stesso e generoso con gli altri.

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